Delivery di cocaina nel Comasco: cinque arresti. Tra i clienti professionisti e imprenditori

Pusher curati e ben vestiti per non destare sospetti, consegnavano le dosi a domicilio e si servivano di b&b come basi operative.

Como – I finanzieri hanno stroncato un traffico di stupefacenti tra l’Italia e i Balcani da un milione di euro l’anno, un’attività criminale gestita da un’organizzazione ben radicata nel Comasco. Cinque i componenti della banda finiti in manette, altri quattro sono stati denunciati a piede libero. Nel corso delle indagini i militari hanno sequestrato 29mila euro e mille franchi svizzeri e mezzo chilogrammo di cocaina.

L’attività investigativa svolta dalle Fiamme gialle di Ponte Chiasso ha preso le mosse dall’arresto di un giovane spacciatore albanese fermato mentre cedeva alcune dosi di cocaina ad un ragazzo che poco prima aveva varcato il confine a Ponte Chiasso. Per eludere i relativi controlli, il gruppo si serviva di bed&breakfast comaschi quali basi “operative”, auto a noleggio e utenze telefoniche intestate a persone inesistenti.

Tra i principali clienti dei pusher figuravano imprenditori, professionisti e studenti comaschi, riforniti sia presso i luoghi di lavoro che le rispettive abitazioni (da qui il nome dell’operazione “Lario delivery”), ragion per cui gli spacciatori, all’atto delle consegne, erano curati e ben vestiti proprio per non destare sospetti.
Periodicamente uno “spallone” di turno del gruppo, trasportava ingenti somme di denaro contante a bordo di autobus di linea diretti verso i Balcani.

Nel corso delle indagini sono stati segnalati alla Prefettura venticinque consumatori di droga; alla Questura i titolari delle strutture ricettive che hanno disatteso le prescrizioni in materia di pubblica sicurezza; ai competenti gestori di telefonia mobile il dealer comasco responsabile dell’attivazione delle utenze intestate a soggetti inesistenti.

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