Delitto Tramontano, in aula le immagini del corpo di Giulia. Impagnatiello piange

Si ascoltano le testimonianze dei carabinieri e dei vicini di casa. I familiari della giovane vittima sui social: “Lotteremo per te fino all’ultimo”.

Milano – Seconda udienza per il processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, cominciato il 18 gennaio scorso. Oggi ad essere sentiti in aula sono i carabinieri e i soccorritori che trovarono il corpo di Giulia nascosto dietro a un box e per primi entrarono nell’appartamento di Senago il primo giugno scorso, oltre a tre vicini di casa. Sono i primi della lista di 33 testimoni presentata dall’accusa.

In aula c’è Alessandro Impagnatiello, l’ex barman 30enne reo confesso, accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. La sua compagna Giulia Tramontano, di 29 anni, era incinta al settimo mese quando fu uccisa. Le immagini del cadavere sono state mostrate in aula.   

Mentre un maresciallo dei carabinieri ricostruisce il drammatico giorno dell’omicidio e quelli successivi fino al ritrovamento del corpo senza vita della giovane donna, mostrando anche foto e slide e mettendo in fila le bugie di Impagnatiello, l’imputato, che assiste all’udienza in una “gabbia”, a tratti piange.

Nella precedente udienza Impagnatiello, in lacrime, aveva chiesto scusa. Per lui la difesa ha chiesto di sentire solo due testimoni: uno psicologo e uno psichiatra, probabilmente per poter poi richiedere una perizia.

Alessandro Impagnatiello mentre va a processo a Milano

Oggi in aula non ci sono i familiari di Giulia: i genitori, la sorella e il fratello sono le uniche parti civili ammesse dalla corte, che ha rigettato le costituzioni del comune di Senago e dell’associazione Penelope per la ricerca delle persone scomparse. Hanno preferito non esserci all’udienza e affidare il loro dolore ai social. “Amore nostro, oggi si parlerà di te, di come siete stati strappati alla vita, di come con tutte le tue forze hai cercato la verità, a costo della vostra splendida vita”, ha scritto su Instagram Loredana, la madre di Giulia Tramontano. “Tu sarai sempre per noi la nostra immensamente Giulia e Thiago il nostro angelo. Lotteremo per te fino all’ultimo”, aggiunge la madre. “Nulla ci restituirà Giulia – scrive il padre Franco sempre su Instagram -, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora affinché sia fatta giustizia per lei e Thiago”.

Il processo non può essere ripreso dalle telecamere su richiesta delle parti. Richiesta accolta di giudici nonostante, come da loro stessi ammesso, il rilevante interesse pubblico sul procedimento che è tra l’altro il primo importante dopo l’introduzione del nuovo codice rosso contro la violenza sulle donne. La stretta fu approvata in estate proprio a seguito dell’omicidio di Senago.


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