Controlli serrati rivelano violazioni e presenze pericolose, tra bar frequentati da pregiudicati e ospiti non registrati.
Roma – Tre contesti differenti legati da un unico filo conduttore: locali trasformati, nel tempo, in luoghi di degrado, frequentazioni pericolose e collettori di gravi violazioni delle norme di sicurezza. A finire nel mirino della polizia di Stato sono state un’attività commerciale e una struttura ricettiva nell’area insistente sul Vaticano e una seconda attività nella zona di Porta Maggiore.
Il primo provvedimento ha colpito un esercizio commerciale sito in Piazza dei Giureconsulti, dove un semplice bar di quartiere si era trasformato nel tempo in un punto abituale di ritrovo di persone con precedenti di polizia.
Nel corso di diversi controlli, gli agenti della sezione polizia amministrativa del XIII distretto Aurelio hanno identificato sette persone pregiudicate tra gli avventori, uno dei quali colpito da ordine di carcerazione. L’uomo è stato immediatamente tratto in arresto.
Per il locale, invece, è scattata la sospensione della licenza ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S, motivata dal potenziale rischio per la sicurezza del quartiere connesso alle frequentazioni abituali di persone pericolose.

A due passi dal Vaticano, nel quartiere adiacente, gli agenti del Commissariato di P.S. Borgo hanno, invece, scoperto una struttura ricettiva sita in Via Lucrezio Caro, che nascondeva gravi e sistematiche violazioni.
Il gestore, infatti, da tempo ometteva di comunicare la registrazione degli ospiti tramite l’apposito portale “Alloggiati Web” in uso alla Questura, avvalendosi, invece, di un portale manageriale privato per la gestione dei check-in e check-out, che, di fatto, non trasmetteva i dati degli ospiti alle autorità.
A questa grave irregolarità si sono aggiunte la mancata esposizione del cartello antincendio, della tabella dei prezzi ed un numero di camere e posti letto superiore rispetto a quello autorizzato.
Per il titolare è scattata una sanzione amministrativa consistente e, anche in questo caso, la sospensione della licenza per cinque giorni.
Il terzo intervento è avvenuto a ridosso della periferia, nella zona di Porta Maggiore, in un locale segnalato dai residenti per la diffusione di musica ad alto volume e le ripetute liti e disturbi alla quiete pubblica. La sistematicità degli eventi, riscontrata anche dai poliziotti nel corso delle verifiche, ha reso necessaria l’emissione da parte del Questore del decreto di sospensione della licenza.
Il locale, dimostratosi collettore di persone pregiudicate e tali da a minare il decoro e la tranquillità del quartiere, resterà chiuso per cinque giorni.