Parlamentare, chirurgo e docente universitario, a D’Aquino si deve la creazione del Polo Oncologico. Il senatore Palumbo: “Occasione preziosa, la città gli deve molto”.
Messina – “Se siamo qui è perché abbiamo capito che l’occasione di intitolare l’ospedale a Saverio D’Aquino fosse da non perdere per ricordare alla città a cui tanto ha dato, ed ai tanti che tanto hanno avuto da lui, quella memoria che nei 26 anni che sono passati da allora ad oggi ha subìto una sorta di damnatio memoriae che vogliamo esorcizzare”, così il senatore Enzo Palumbo, componente del Dipartimento Giustizia della Fondazione Luigi Einaudi di Roma, ha centrato il punto sull’intitolazione dell’Ospedale Papardo a Saverio D’Aquino durante il partecipato incontro pubblico tenutosi al Marina del Nettuno Yachting Club.
Saverio D’Aquino era medico chirurgo, docente di Oncologia medica al Policlinico Universitario di Messina e direttore del Polo oncologico situato vicino all’attuale ospedale Papardo creato sotto sua iniziativa. Fu parlamentare per sei legislature e, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, più volte sottosegretario alla Sanità e all’Interno.
“È importante moltiplicare gli sforzi affinché l’iniziativa abbia successo e conduca all’intitolazione a Saverio D’Aquino dell’ospedale Papardo”, ha spiegato Silvana Paratore, legale esperto in politiche sociali e moderatrice dell’incontro, che ha tracciato la figura di D’Aquino sottolineandone le qualità morali, l’impegno volto ad aiutare quanti avevano bisogno di pronta assistenza sanitaria e l’attività mirata a formare medici e personale infermieristico affermatisi in tutt’Italia. A supportare l’incontro la Trisalus Medical System presente col suo referente Nazareno Romeo. L’evento per intitolare l’Ospedale Papardo a D’Aquino, “benemerito della sanità siciliana e calabrese”, è stato promosso nell’ambito dell’iniziativa assunta dal Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Papardo, Alberto Firenze, che ha bandito, col coinvolgimento dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Messina, un “Concorso” tra i cittadini al fine di dare un nome all’Ospedale Papardo da 35 anni senza intitolazione. E’ intervenuto anche Pippo Rao, Direttore della Scuola di Liberalismo di Messina, che ha ribadito come “un luogo di cura e sofferenza quale è l’Ospedale Papardo non può non essere intitolato ad una persona che ha cercato di dare la cura a malattie inguaribili.
“D’Aquino appartiene alla città perché ha legato il suo nome al territorio coi fatti e non con le parole, era capace di stazionare dietro le stanze dei ministri per giornate intere – ha ricordato Rao -, fino a quando non portava a casa un decreto o una autorizzazione”.
A seguire è intervenuto Cosimo Inferrera, anatomopatologo, Presidente dell’Ass.ne Europa Mediterraneo, che ha spiegato come
“l’iniziativa di oggi sia espressione di gratitudine per Saverio D’Aquino che travalica qualunque esperienza politica ed entra nel campo dell’umano. Salvare l’oncologico era l’ultimo desiderio di D’Aquino che seppe coniugare l’eloquenza figurativa dei programmi politici con la realizzazione fattuale ed operativa di un moderno istituto dei tumori”.
Interesse ha suscitato l’intervento del professore Vincenzo Adamo di oncologia medica e coordinatore della rete oncologica siciliana che ha ricordato il suo excursus universitario che lo ha visto al IV anno universitario in oncologia sperimentale col professore D’Aquino.
“Dal 21 febbraio 1997, dalla morte di Saverio D’Aquino, all’agosto dello stesso anno – ha spiegato Adamo – è stato smembrato un gruppo di 400 persone operanti nella struttura, il Centro tumori più importante del centro Sud creato da D’Aquino a Sperone, qualche metro sopra l’ospedale Papardo che era diventato il fiore all’occhiello dell’oncologia. L’impegno per l’intitolazione dell’Ospedale Papardo a Saverio D’Aquino fa parte della nostra storia e della mia personale”.
Sono intervenuti anche anche lo psicologo Marcello Aragona, la biologa Stefania Panetta, la Presidente del Kiwanis Club Messina Mariella Di Giorgi e Pippo De Lorenzo. Consegnato al figlio Antonio D’Aquino un ritratto del padre realizzato in carboncino da Giovanni Gulletta. Erano presenti all’incontro anche la moglie di Saverio d’Aquino, i membri del Comitato pro Saverio D’Aquino, l’Ass.ne “Solidarity in action” con l’operatore e mediatore interculturale Antonino Bevilacqua, Rita Vona e Giuseppe Scavello di CittadinanzAttiva ME/An.Tu.Do. e Lorenzo Porretta.
L’invito rivolto a tutti i presenti, nonché a tutta la collettività, è stato quello di votare per intitolare l’ospedale Papardo a Saverio D’Aquino collegandosi sulla piattaforma web dedicata che è: https://www.omceo.me.it/papardo. La votazione si concluderà alle ore 23.59 del 6 novembre 2023.