Dopo la fiducia alla Camera, è arrivato il via libera finale al provvedimento collegato alla Legge di Bilancio e già approvato al Senato.
Roma – Via libera definitivo al decreto fiscale. La Camera, con 151 voti a favore, 111 contrari e 4 astenuti, ha approvato il dl fisco che prevede tra le tante misure, fondi per il programma Rfi e per il servizio civile universale, il rifinanziamento di Ape sociale 2024 e 4 milioni in favore di Roma per il Giubileo. Al Senato il dl si è arricchito di molte misure diventando di fatto un omnibus. Tra i provvedimenti, il rinvio a gennaio della seconda rata di acconto delle imposte dirette per le partite Iva sotto i 170mila euro con possibile rateizzazione e l’innalzamento della dote per i partiti derivante dal 2xmille che viene rivista al rialzo con un tetto che arriva a sfiorare i 30 milioni.
Il 3 dicembre era iniziato in commissione Bilancio alla Camera l’esame degli emendamenti al decreto fiscale. Le proposte di modifica erano 175 e tutte di opposizione. La commissione ha dato via libera respingendo tutti gli emendamenti delle opposizioni. Poi il testo è approdato in Aula dove il 4 dicembre è arrivata la fiducia e il 5 dicembre l’approvazione definitiva. E ancora – grazie all’intervento di Patrimonio destinato – risorse per quasi 4,7 miliardi per il credito di imposta Transizione 4.0. Novità anche sul fronte del payback farmaceutico. Si prevede, infatti, che nella definizione delle quote spettanti alle Regioni da parte delle aziende l’Aifa tenga conto non più solo del principio del numero degli abitanti ma anche della quantità di sforamento.
Arrivano 20 milioni in più per gli straordinari delle forze armate e stanziamenti per 343 milioni per Autostrade dello Stato e altri fondi per combattere l’emergenza del granchio blu e per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Via libera anche a una misura che consente agli enti locali continuare a usare per tutto il prossimo anno le risorse erogate per il coronavirus nel 2020 e 2021 per abbattere le liste d’attesa. Nel provvedimento è confluito anche il decreto con il concordato bis, riaperto fino al 12 dicembre, e anche l‘allargamento della platea del bonus Natale, una tantum da 100 euro riservata ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro.
Il nodo del finanziamento ai partiti politici e del canone Rai hanno che hanno animato il dibattito. Sui partiti politici si è cercato di far passare un emendamento che di fatto avrebbe ripristinato il finanziamento pubblico superando l’attuale meccanismo del 2×1000. Poi l’intervento del Quirinale e l’approvazione di una misura che ha aumentato di complessivi 4,6 milioni le risorse del 2×1000 per 2024, portandole da 25 a 29,6 milioni. La Manovra è entrata nel vivo dei lavori in commissione alla Camera ma già si profila uno slittamento dei tempi, con l’arrivo in Aula che avverrà oltre la metà di dicembre.