Il testo convertito in legge nell’ultimo passaggio alla Camera per il ministro Nordio tende all’umanizzazione carceraria. Tutte le novità.
Roma – Il decreto carceri convertito in legge con il voto finale nell’Aula di Montecitorio contiene tante novità. Assunzione di mille nuove unità per il Corpo della Polizia Penitenziaria, ma anche procedure più snelle per concedere di uscire dal carcere in anticipo a chi ne ha diritto, più telefonate per i detenuti e l’istituzione di un albo di comunità adibite alla detenzione domiciliare. C’è chi lo ha già ribattezzato come un nuovo svuota-carceri, ma il ministro della Giustizia Nordio ritiene che l’intento non è quello “di aprire le porte per alleggerire la popolazione carceraria, che pure costituisce un problema”. Il titolare del dicastero della Giustizia ha detto che si tratta di un “intervento vasto e strutturale che affronta in modo organico un altro settore del sistema dell’esecuzione penale” e “che potremmo chiamare umanizzazione carceraria”.
Il provvedimento ha tra gli obiettivi la semplificazione delle procedure per accelerare i tempi della burocrazia nel carcere e umanizzare gli istituti garantendo anche l’alternatività della pena in comunità. Il decreto battezzato dal governo ‘carcere sicuro’, per l’esecutivo è una prima risposta alla situazione di emergenza degli istituti penitenziari, sovraffollati e segnati nel 2024 dalle drammatiche cifre dei suicidi in questi primi otto mesi, mai così alte. Mentre per l’opposizione si tratta di misure “inutili” che non incidono minimamente sull’emergenza. Al centro del provvedimento c’è l’istituzione di un albo di comunità che potranno accogliere alcune tipologie di reclusi – come quelli con residuo di pena basso, i tossicodipendenti e quelli condannati per determinati reati – i quali potranno scontare così la parte finale della loro condanna.
Aumenta il numero di telefonate per chi è ristretto, da 4 a 6 al mese, con una ulteriore possibilità di incremento. Si stringono invece le maglie su mafiosi e terroristi: il provvedimento prevede anche modifiche alla disciplina del regime detentivo differenziato del cosiddetto 41 bis con esclusione all’accesso dei programmi di giustizia riparativa. Sul fronte della polizia penitenziaria è stata disposta l’assunzione di mille agenti e l’incremento del numero di dirigenti penitenziari oltre a modifiche sulla loro formazione. Nel decreto c’è inoltre lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore del tribunale per le famiglie. E considerata l’abolizione del reato di abuso d’ufficio da parte del parlamento nelle scorse settimane, il provvedimento contiene anche una casistica di reato in via preventiva, una sorta di ‘peculato per distrazione’, allo scopo di evitare alcuni problemi interpretativi riguardanti l’atto illecito di destinazione di fondi per distrazione.
Il provvedimento di iniziativa governativa introduce tredici tra nuove fattispecie di reato e aggravanti. Dalle bodycam che potranno essere indossate dagli agenti delle forze di polizia, alla norma ribattezzata anti-gandhi dalle opposizioni, per cui si prevede carcere fino a un mese per chi da solo blocca una strada o una ferrovia e da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da più persone riunite. Si arriva poi al giro di vite sulle mamme detenute all’aggravante per chi protesta col fine di impedire una opera pubblica strategica. E ancora: norme contro l’occupazione abusiva delle case e per la tutela legale delle forze dell’ordine. Ovviamente la stretta sulla cannabis light, di cui viene bloccata la vendita e la lavorazione, e per cui oggi è stata lanciata una petizione dalle associazioni.
Dopo aver bocciato i soppressivi delle opposizioni, col ddl sicurezza, verrebbe inoltre punito il reato di rivolta anche nelle strutture di accoglienza per i migranti, i cpr. Un disegno di legge “pericoloso e fatto di errori”, ha affermato il Pd. “Da far west”, ha tuonato Avs, puntando il dito contro l’emendamento che autorizza gli agenti, non solo quelli di pubblica sicurezza, a portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio. Mentre la Lega esulta per lo stop all’emendamento delle opposizioni il diritto ai detenuti di avere una visita al mese al fine di poter intrattenere delle relazioni sessuali.