Dieci persone e cinque aziende sotto inchiesta: maxi-sequestro operato dalla Guardia di finanza per un valore di sette milioni di euro.
Bologna – Nelle prime ore del 12 giugno 2024, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito provvedimenti di perquisizione e sequestro, emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura Europea (EPPO) – Ufficio di Bologna. Le operazioni hanno coinvolto circa 20 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e un’unità cinofila con cane anti-valuta (cash-dog).
Il provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca del profitto di reato per un totale di 6.897.212,98 euro, è stato adottato a seguito delle indagini condotte dai finanzieri del I Gruppo Bologna, sotto il coordinamento della Procura Europea (EPPO), e in collaborazione con il Gruppo di Prato. I reati ipotizzati includono contrabbando, falsità ideologica, e emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Questo sequestro segue un precedente, avvenuto il 9 aprile 2024, nei confronti di una società di spedizione accusata di evasione dell’IVA all’importazione di tessuti fabbricati in Cina. La società aveva attestato falsamente il deposito della merce presso un deposito IVA a Bentivoglio (Bologna), evitando così il pagamento dell’IVA dovuta. Il primo sequestro preventivo era stato emesso per un importo di 7.320.445,18 euro.
Le indagini successive, che hanno incluso l’analisi di oltre 40 dispositivi informatici, estratti conto bancari, fatture e bollette doganali, hanno rivelato le responsabilità di quattro dei principali importatori delle merci. Questi individui, di etnia cinese, sono stati implicati in un sistema fraudolento che prevedeva la falsa attestazione dell’ingresso delle merci nel deposito IVA, permettendo loro di evitare il pagamento dell’IVA all’importazione e nella successiva commercializzazione.
Le indagini si concentrano su un sistema strutturato di introduzione illegale di merci extracomunitarie, prevalentemente dalla Cina, stoccate presso l’hub logistico dell’Interporto di Bologna Bentivoglio. I nuovi elementi raccolti hanno permesso al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna di emettere ulteriori provvedimenti di sequestro nei confronti degli importatori.
Attualmente, nell’indagine risultano indagate dieci persone fisiche e, ai sensi della legge 231 del 2001 sulla responsabilità degli enti, cinque persone giuridiche. La merce irregolarmente importata, consistente principalmente in stoffe grezze utilizzate per il confezionamento di capi d’abbigliamento, ammonta a 13.620 tonnellate, per un valore di circa 63.106.256 euro. L’evasione di IVA all’importazione è calcolata in 13.085.405,41 euro.