Gli emendamenti al Dl agricoltura per un sistema informativo sullo sfruttamento dei lavoratori agricoli e il monitoraggio degli appalti.
Roma – Il governo l’aveva annunciata all’indomani dell’ultima tragedia sul lavoro avvenuta sui campi di Latina: la creazione di una task force in grado di utilizzare le informazioni e le banche dati disponibili tra le differenti amministrazioni per creare un nuovo Sistema informativo per la lotta al caporalato. A questa nuova struttura che troverà casa presso il ministero del Lavoro si va ad aggiungere anche la creazione di una nuova banca dati focalizzata solo sugli appalti in agricoltura. In questo caso la gestione viene affidata all’Inps.
È quanto prevedono due emendamenti dei relatori presentati in commissione Agricoltura al Senato e che hanno una sola ratio, ovvero consentire lo sviluppo della strategia di contrasto al fenomeno del caporalato e soprattutto provare a favorire un’evoluzione qualitativa del lavoro agricolo incrementando la capacità di analisi, monitoraggio e vigilanza sui fenomeni di sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Un sistema informativo per la lotta al caporalato nell’agricoltura, istituito presso il ministero del Lavoro, che costituirà “uno strumento di condivisione delle informazioni tra le amministrazioni statali e le regioni, anche ai fini del contrasto del lavoro sommerso in generale”.
Alla sua costituzione infatti concorreranno il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il ministero dell’Interno, l’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) e l’Istituto nazionale di statistica (Istat).
Ai fini della formazione e dell’aggiornamento del sistema informativo, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali metterà a disposizione i dati concernenti i rapporti di lavoro delle aziende agricole e i dati del sistema informativo unitario delle politiche attive del lavoro, riguardanti il mercato del lavoro agricolo; il Masaf, invece, l’anagrafe delle aziende agricole, e i dati sulla loro situazione economica nonché il calendario delle colture; il ministero dell’interno metterà a disposizione i dati relativi ai permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro.
E ancora: l’Inps metterà a disposizione i dati retributivi, contributivi, assicurativi e quelli relativi ai risultati delle ispezioni presso le aziende agricole; l’Inail, i dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali nelle aziende agricole; l’Inail metterà a disposizione i dati relativi ai risultati delle ispezioni presso le aziende agricole; l’Istat, i dati relativi alle imprese agricole attive; le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, i dati relativi ai trasporti e agli alloggi destinati ai lavoratori del settore agricolo.
Sempre con la stessa ratio di voler potenziare i controlli, con un altro emendamento presentato dai relatori e prossimamente messo al voto al Dl agricoltura viene istituita all’Ins la Banca dati degli appalti in agricoltura. Alla nuova banca dati saranno obbligati a iscriversi tutte le imprese che intendono partecipare ad appalti in cui l’impresa committente sia un’impresa agricola sia in forma singola sia associata. Sarà lo stesso Istituto di previdenza a definire quale sarà la documentazione per la verifica dei requisiti di qualificazione dell’appaltatore, della struttura imprenditoriale, quelli relativi all’organizzazione dei mezzi necessari e e alla gestione del rischio della prestazione oggetto di appalto.