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Cutro strage spiaggia

Cutro – Raduno degli attivisti “contro le leggi disumane del governo”

L’adunata sulla spiaggia della morte per ricordare le vittime della strage: “Disobbediremo alle leggi disumane di questo governo”, dice l’attivista di Saving Humans Luca Casarini. Auspica un hub delle associazioni umanitarie per un “patto di resistenza civile”. La premier Meloni accolta con applausi.

Cutro – Sabato 11 marzo: questa è la data della manifestazione per ricordare le vittime del disastro che ha ucciso almeno 73 persone. Occasione che l’attivista Luca Casarini auspica possa essere un raduno per tutte le associazione che vogliono opporsi alla “disumanità” del governo, identificato dall’uomo come il vero responsabile della strage.

Luca Casarini, da Mediterranea – Saving Humans non ha dubbi: la strage è colpa del governo.

Cutro rappresenta certamente un momento di passaggio nella percezione del tema dell’immigrazione. Dopo anni in cui il tema era finito in sordina, l’entità della strage ha posto nuovamente i riflettori dei media sulla tragedia delle stragi in mare. La manifestazione, che avverrà nella stessa spiaggia in cui furono ritrovati i corpi, si inserisce in questo contesto.

Un’occasione, per Cesarini, di ricompattare le forze politiche e le associazioni che combattono su questi temi. L’attivista parla “magnetismo che esercita questo epicentro del dolore che è Cutro, che è anche un magnetismo dell’indignazione”. Si auspica un “ un patto civile, pubblico, per dire che disobbediremo alle leggi disumane di questo governo.”

Cesarini: “Cutro vergogna del governo, collaboratore con gli scafisti”

Il rappresentante di Mediterranea – Saving Humans non ha peli sulla lingua nell’indicare quelle che secondo lui sono le colpe del governo del ministero degli Interni. Innanzitutto: quella di collaborare con figure segnalate come protagonisti del traffico di umani, come il ministro degli Interni libico Imad Mustafa Trabelsi, accusato di gravissime violazione dei diritti umani contro i migranti.

Bandiere e applausi per Giorgia Meloni al suo arrivo a Cutro

Questo, in faccia alla demagogia sulla lotta allo scafismo, comoda scorciatoia retorica per mantenere la “linea dura” contro l’immigrazione senza parlare male dei migranti, in accordo col “sovranismo moderato” meloniano.

Giorgia Meloni, accolta in paese con gli applausi dei cittadini, ha replicato con sdegno ai tentativi di giornalisti e attivisti di fare cadere sul governo le colpe della strage. Allo stesso tempo il Decreto migranti presentato ieri non apporta modifiche sostanziali al trattamento dell’immigrazione, se non le “pene più dure per gli scafisti“, gli stessi con cui, secondo Casarini, il governo fa accordi sottobanco.

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