Al centro dell’indagine c’è l’indebita percezione del Reddito di cittadinanza che ha condotto alla denuncia di 60 persone fra cui condannati per associazione mafiosa. Tra loro anche 25 stranieri che non vivevano in Italia.
Crotone – I carabinieri della Compagnia di Crotone, in particolare della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, coadiuvati nelle attività di analisi dal Nucleo Ispettorato del Lavoro dei carabinieri, hanno denunciato 60 persone alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Crotone e Catanzaro, ritenute responsabili di false dichiarazioni e false attestazioni ai fini della percezione del Reddito di Cittadinanza, in violazione delle normative di cui al Decreto Legge 4/2019. Le indagini hanno preso avvio nel mese di aprile 2022 allorquando, durante il noto periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid con le dettate restrizioni pandemiche, in sede di verifiche presso esercizi commerciali, si accertava la presenza di lavoratori che, non regolarmente assunti, risultavano invece percettori del beneficio del reddito di cittadinanza.
Tale presupposto permetteva l’acquisizione dei primi dati di riscontro che consentivano di appurare un ingente quantitativo di nominativi, tutti residenti in Isola Capo Rizzuto (Kr), beneficiari dello stesso sussidio; questi venivano tutti analizzati singolarmente in ogni documentazione e presupposto personale ad origine del beneficio concesso e, nei casi accertati, risultavano aver eluso la normativa in presentando false attestazioni e/o omettendo dati di interesse personale. In particolare, dall’analisi di tutte le posizioni, emergeva che 10 dei deferiti risultavano sottoposti a misure cautelari in atto, mentre 14 erano gravati da condanne specifiche, anche per reati quali ex art. 416 bis, che non aveva riferito il loro stato detentivo.
Percepivano il beneficio anche cittadini extra-comunitari, mai residenti nel territorio italiano (25 soggetti), mentre 4 di essi lavoravano in nero, percependo quindi illecitamente il beneficio. L’attività di controllo si è protratta per mesi, arrivando anche a deferire alcuni individui che avevano omesso di comunicare consistenti patrimoni intestati a loro e ai loro prossimi congiunti; emblematico l’accertamento in capo ad uno di essi di un patrimonio immobiliare per circa 1,5 milioni di euro. Danno complessivo stimato ai danni dell’Inps per 688.911,02 euro con richiesta di revoca del beneficio in capo agli indagati, ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari della Procura della Repubblica di Crotone.