Crolla il muro in un cantiere e travolge un operaio, 44enne muore nella Bergamasca

All’arrivo sul posto del personale del 118 Valentin Florin Palade era già deceduto.

Bergamo – Un operaio 44enne, Valentin Florin Palade, è morto stamani a Ponteranica, alle porte di Bergamo, travolto dal muretto di un cantiere che è crollato. Originario della Romania ma da tempo residente a Brescia, stava lavorando alla costruzione della nuova linea T2 del tram che collegherà Bergamo a Villa d’Almè, nella zona di Via Foppetta a Ponteranica.

Secondo quando ricostruito, il muro sarebbe crollato all’improvviso senza lasciargli scampo. Immediati i soccorsi, ma all’arrivo sul posto del personale del 118 l’uomo era già morto. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco e, per i rilievi e gli accertamenti, i tecnici del servizio Psal di Ats.

La vittima era un lavoratore in somministrazione, assunto il 1° ottobre scorso tramite un’agenzia per il lavoro, la Watch B.V. di Roma, dunque non un dipendente diretto della ditta per cui operava, la Effe 81 Costruzioni di Cenate Sotto. Quest’ultima impresa lavora in subappalto per la Milesi Sergio di Gorlago, che ha vinto la gara per realizzare l’opera.

L’area di cantiere teatro dell’incidente è stata posta sotto sequestro: come da prassi la Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta.

«In subappalto, e anche in somministrazione. Un uomo di 44 anni è morto mentre lavorava nel cantiere per il treno Teb 2 nella zona di Ponteranica, alle porte di Bergamo. Anche oggi siamo obbligati ad aggiornare la tragica lista delle vittime di incidenti sul lavoro. Sulle dinamiche e le responsabilità aspettiamo che gli enti preposti approfondiscano ogni particolare della tragedia. Intanto torniamo a dire: i subappalti limitano la sicurezza». Così, Giuseppe Mancin, Daniel Piatti e Luciana Fratus, per le segreterie provinciali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno commentato l’incidente mortale in una nota.

«Attendiamo di conoscere la dinamica esatta dell’accaduto, ma certo colpisce che questo lavoratore fosse in quel cantiere solo da un mese, con un contratto in somministrazione, come d’altra parte – ci risulta – altri 64 lavoratori di Effe 81 impegnati nella stessa opera. L’impresa, poi, sempre per la Teb impiega anche propri dipendenti diretti, ma solo una trentina», hanno aggiunto Alessia Cozzi di Felsa-Cisl, Francesco Chiesa di Nidil-Cgil e Massimiliano Turano di Uiltemp-Uil di Bergamo, categorie a tutela dei lavoratori atipici.

«Da tempo denunciamo quella che è una vera e propria emergenza per la sicurezza del lavoro nei cantieri. Non si sono più scuse – proseguono gli edili dei sindacati -. Torniamo a ribadire che liberalizzare i subappalti porta meno sicurezza e meno tutela per i lavoratori. Per l’avvio di quest’opera era stato siglato un protocollo di legalità, sottoscritto in Prefettura. Dopo avere contrattato con l’azienda la possibilità di accedere al campo base, abbiamo svolto una prima assemblea a settembre, per l’avvio di un presidio fisso di assistenza ai lavoratori, previsto dal mese prossimo. Ora, chiediamo urgentemente un incontro all’impresa committente per un approfondimento su quanto accaduto. È importante rilanciare l’impegno collettivo per evitare di perdere altre vite. Lo si può fare rafforzando la formazione, l’informazione e la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non ci stancheremo mai di sollecitare tutti gli attori sociali, dalle imprese alle istituzioni, a impegnarsi di più per garantire una formazione adeguata per le maestranze. Allo stesso tempo invitiamo i lavoratori a segnalare ai propri Rappresentanti per la Sicurezza, ogni situazione di pericolo o irregolarità che riscontrano nei cantieri».

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