Criticità sul sistema sanitario nazionale

La proposta del presidente dell’ordine dei medici della provincia di Sassari, Nicola Addis per garantire il diritto alla salute per tutti. 

Sassari – Ormai è acclarato, dalle notizie di stampa, dai report delle agenzie indipendenti e soprattutto dalle continue segnalazioni dei cittadini, che il Sistema Sanitario Nazionale, vero orgoglio dell’Italia, stia attraversando un momento di grave difficoltà, cui il periodo di pandemia ha inferto un durissimo colpo.

Nicola Addis

“Ricordo brevemente le caratteristiche del SSN solo per evidenziare le criticità attraversate in questi anni rispetto ai principi che ne hanno animato l’istituzione. Il Servizio sanitario nazionale (SSN), istituito dalla legge n.833 del 1978, fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro e si basa sui seguenti principi fondamentali:

  • responsabilità pubblica della tutela della salute;
  • universalità ed equità di accesso ai servizi sanitari;
  • globalità di copertura in base alle necessità assistenziali di ciascuno, secondo quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza;
  • finanziamento pubblico attraverso la fiscalità generale;
  • “portabilità” dei diritti in tutto il territorio nazionale e reciprocità di assistenza con le altre regioni.

Risulta evidente la difformità tra principi e realtà attuale.

Carenza di personale sanitario

Le soluzioni proposte non sembrano risolutive e alcune potrebbero, come le proposte di Autonomia Differenziata, creare un solco ancora più profondo tra le Regioni con maggiori criticità rispetto alle altre. Il divario nell’accesso alle cure è troppo elevato per poter essere sanato con provvedimenti limitati.

La difficoltà è notevole per la nota carenza di personale sanitario e di tecnologie, accentuata dalla disomogenea distribuzione delle strutture private cui anche i Cittadini più abbienti hanno difficoltà di accesso. Preoccupa ancor più, che in uno scenario di crisi economica, milioni di cittadini non abbiano accesso o rinuncino alle cure.

Per questi motivi ho deciso di scrivere alla presidente del consiglio, al ministro della salute e all’assessore alla sanità della regione Sardegna per fare una proposta sicuramente rivoluzionaria ovvero una terapia d’urto che a mio parere potrebbe cambiare radicalmente lo scenario, almeno nel breve periodo: un vero e proprio piano Marshall con concentrazione del massimo delle risorse economiche recuperabili, giustificate dal fatto che la salute è l’elemento primo nella vita di una persona, superiore a tutti gli altri. Anzi causa spesso di difficoltà economiche.

Mettere in campo tutte le risorse possibili ovvero per alcuni anni, (il tempo che tutte le altre soluzioni proposte in questi mesi diano una risposta soddisfacente) dare la possibilità a tutti i cittadini di accedere, indistintamente, in base ai tempi di risposta delle prestazioni sanitarie, alle strutture pubbliche o private. La copertura economica della differenza tariffaria e anche nel caso di esenzione dal pagamento del ticket dovrà essere garantita dallo Stato o dalle regioni.

Mi rendo conto della difficoltà attuativa di una simile proposta, ma mi auguro, anzi sono certo che le Autorità preposte trovino le soluzioni per dare una risposta ormai indifferibile al bisogno di salute dei Cittadini”

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