Costretto a prelevare soldi sotto minaccia: 23enne arrestato per estorsione, caccia ai complici

La vittima, un ventenne, è stato obbligato a ritirare 520 euro e a consegnarli ai tre malviventi, capitanati da un italiano di origini nordafricane.

Como -Nella notte tra sabato e domenica la Polizia di Stato ha arrestato per estorsione in concorso un 23enne italiano di origini nordafricane, residente in via Anzani e già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti legati a reati contro il patrimonio, la persona e in materia di stupefacenti. Identificati anche i due presunti complici, coetanei e con precedenti, la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti.

L’episodio è avvenuto intorno alle 22.30 di sabato, quando una volante impegnata nei controlli della movida e del centro città è stata fermata nei pressi di piazza Volta da un ragazzo di 20 anni, visibilmente scosso. Il giovane ha raccontato agli agenti di essere stato poco prima minacciato e costretto da tre individui a effettuare due prelievi bancomat per un totale di 520 euro, somma poi consegnata ai malviventi.

Dalle prime ricostruzioni è emerso che il 20enne, in una zona vicina a piazza San Rocco, era stato avvicinato dai tre — soggetti che conosceva già di vista e dei quali temeva la violenza — i quali lo avevano obbligato a farli salire in auto per portarli fino a piazza Volta. Durante il tragitto, il terzetto gli ha imposto di fermarsi presso uno sportello bancomat di piazza Cavour, costringendolo sotto minaccia a prelevare il denaro, poi immediatamente spartito tra loro.

Pochi minuti dopo il colpo, le volanti, grazie alle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima, hanno individuato i tre in via Garibaldi. Alla vista della pattuglia i sospetti hanno tentato di fuggire, dividendosi. Gli agenti sono però riusciti a bloccare il 23enne, trovato ancora in possesso di parte della somma estorta.

Accompagnato in Questura, e verificati i numerosi precedenti penali a suo carico, il giovane è stato arrestato per concorso in estorsione. Il Pubblico Ministero di turno ha disposto il trasferimento presso la Casa Circondariale di Como.

Le indagini proseguono per consolidare le responsabilità dei due complici già identificati e procedere con ulteriori provvedimenti.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa