Cosenza – Amore e morte nel giorno di San Valentino: il movente shock dell’omicidio

Tiziana Mirabelli ha ucciso Rocco Gioffrè con 37 coltellate dopo un presunto tentativo di approccio sessuale: la ricostruzione del delitto.

Cosenza – Ha ammazzato il pensionato a colpi di coltello dopo l’ennesimo tentativo di approccio sessuale. In estrema sintesi sarebbe questo il movente che ha portato Tiziana Mirabelli, 46 anni, separata con un figlio, attivista umanitaria dipendente di una cooperativa sociale e badante, a commettere l’omicidio di Rocco Gioffré, 74 anni, entrambi residenti nel capoluogo lucano al quinto piano di un palazzo in via Monte Grappa 7.

Tiziana Mirabelli

Il fatto di sangue è accaduto in casa della donna, rea confessa, lo scorso 14 febbraio, ironia della sorte festa degli innamorati, al culmine di un violento litigio fra i due che prima dell’omicidio sarebbero venuti alle mani. L’uomo, secondo la parziale ricostruzione della presunta assassina riferita agli inquirenti, sarebbe entrato nell’abitazione di Tiziana ubicata nello stesso pianerottolo. Dopo una breve discussione il pensionato avrebbe tentato di aggredire la donna che, per tutta reazione, avrebbe afferrato un acuminato coltello da cucina con il quale avrebbe colpito Gioffré con 37 fendenti.

La vittima, raggiunta a morte al torace, nella cavità ascellare sinistra, sul braccio sinistro, sul collo, schiena e nuca, sarebbe stramazzata sul pavimento in un lago di sangue mentre l’odierna indagata, non sapendo gestire al meglio la gravissima situazione, avrebbe nascosto il corpo del pensionato, ormai deceduto, in una stanza attigua a quella dove si era consumato l’omicidio. Il cadavere di Gioffré sarebbe rimasto in casa dell’attivista, molto nota in città per le sue iniziative politiche e di solidarietà sociale, per cinque giorni prima che Tiziana Mirabelli decidesse di costituirsi. La donna si sarebbe presentata con l’avvocato Santo Orrico presso la Compagnia carabinieri di Cosenza lo scorso 19 febbraio e dopo le incombenze di rito sarebbe stata trasferita presso la sezione femminile del carcere di Castrovillari con l’accusa di omicidio.

Rocco Gioffré

Alla presenza del Pm Maria Luigia D’Andrea e del procuratore Mario Spagnuolo, che coordinano le indagini esperite dai militari potentini diretti dal maggiore Antonio Quarta, la donna ha ammesso le proprie responsabilità adducendo ai diversi tentativi di molestie sessuali da parte della vittima il suo gesto omicidiario. In poche parole sembra che il pensionato avesse avanzato diverse proposte sessuali alla donna per poi arrivare alle vie di fatto ovvero all’aggressione fisica dell’impiegata che si sarebbe difesa accoltellando l’attempato impiegato in quiescenza originario di San Fili ma residente da anni a Cosenza.

La Procura bruzia ha disposto rilievi esterni sul cadavere di Gioffrè che hanno confermato la versione di Mirabelli: il decesso dell’uomo sarebbe ascrivibile ad almeno cinque giorni prima del suo ritrovamento. L’indagata è stata sentita dal Gip Alfredo Cosenza, alla presenza del suo legale di fiducia l’avvocato Cristian Cristiano, che dovrà valutare anche la presenza di ferite plurime alle dita delle due mani riportate dalla donna, alcune delle quali molto profonde come quelle dell’estremità destra che presenterebbe lesioni a livello tendineo.

I carabinieri durante un sopralluogo

L’arma del delitto è stata poi rinvenuta e sequestrata sulla scorta delle indicazioni rese dall’indagata. Inoltre tutte le tracce di liquido ematico presenti nell’abitazione sono state isolate e repertate. La presunta assassina avrebbe dichiarato al Gip di non aver alcun rapporto sentimentale con la vittima la quale, di contro, avrebbe assunto un atteggiamento morboso nei suoi confronti tanto da controllarla in casa tramite microspie. Le “cimici” sarebbero state scoperte dall’indagata e poi conservate unitamente alla Sim-Card in una scatola la cui ubicazione è stata indicata ai carabinieri.

Tiziana Mirabelli, che rimarrà in carcere, è un volto noto a Cosenza e provincia. È impiegata in una cooperativa sociale ma saltuariamente lavora anche come badante:

Una donna coraggiosa e appassionatadicono gli amici – anche se cresciuta in una condizione disagiata che l’ha portata ad impegnarsi nel sociale ed a schierarsi sempre dalla parte dei più deboli”.

Una delle tante iniziative sociali della donna a difesa dei più deboli

L’impiegata ha dato vita a diverse iniziative in favore dei diritti dei lavoratori delle cooperative sociali ed è sempre stata in prima linea nelle lotte per la risoluzione dell’emergenza abitativa. Mirabelli aveva tentato anche la carriera politica ma senza successo: nel 2016 si era candidata al consiglio comunale di Palazzo dei Bruzi, nella lista “Adesso Cosenza”, raccogliendo soltanto 77 preferenze. Della vittima si può dire ben poco.

Rocco Gioffrè aveva lavorato sino alla pensione ma nessuno sembrerebbe a conoscenza delle sue avances sessuali nei riguardi dell’impiegata, pare nemmeno i vicini di casa. Le indagini proseguono per verificare il movente confessato dalla donna ed i rapporti certi fra i due che comunque pare si frequentassero da tempo nonostante la notevole differenza d’età.

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