Cortei Pisa e Firenze, le opposizioni insorgono: “Basta silenzi del governo”

Interviene anche Mattarella: “Autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli”. Piantedosi chiede relazione dettagliata.

Roma – E’ scontro tra le forze politiche dopo quanto avvenuto ai cortei pro Palestina a Pisa e Firenze, con l’uso dei manganelli da parte della polizia. Tanto che è intervenuto anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Netta la presa di posizione del Quirinale contro i metodi violenti usati dalla polizia contro i giovani manifestanti: Mattarella ha fatto presente al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli, ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.

Parole condivise da Piantedosi, che sottolinea: “le regole sulla gestione dell’ordine pubblico non sono cambiate, anche stavolta non ci si sottrarrà ad una valutazione di ciò che è accaduto. Parole che condividono tutti i poliziotti. Tutti noi auspichiamo sempre che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente
e senza incidenti”. Fondamentale in tale senso, spiega il ministro, è anche la “collaborazione degli stessi manifestanti. Da più di un anno le manifestazioni pubbliche gestite dalle forze dell’ordine sono
state oltre 13mila. E di queste solo una minima parte ha fatto registrare incidenti, peraltro con una
prevalenza di feriti tra le forze dell’ordine rispetto ai manifestanti”.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Vedere le immagini di Pisa “ha contrariato e amareggiato anche me. Quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è in ogni caso doveroso svolgere ogni esame obiettivo su come siano andati i fatti. Ho chiesto di avere una dettagliata relazione”, ha annunciato Piantedosi. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini sottolineando che è “giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva, anche i poliziotti non sono robot, sono uomini e donne, non è accettabile che le centinaia di migliaia di persone in divisa che garantiscono sicurezza e democrazia vengano tirate in ballo nella contesa politica. Giù le mani dalle forze dell’ordine”.

“Non tirate in politica poliziotti e carabinieri”, ha scandito il vicepremier aggiungendo: “Le parole di Mattarella si leggono ma non si commentano. Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale anche in quella piazza” e “se mio figlio andasse in strada a urlare ‘sbirro coglione’, poi se la dovrebbe vedere con me. Chi mette le mani addosso a un poliziotto o un carabiniere è un delinquente“, chiosa il leader del Carroccio.

L’opposizione è sul piede di guerra. La segretaria del Pd, Elly Schlein insorge: “Io vorrei che sui fatti di Pisa gli esponenti del centrodestra rompessero il silenzio. E che soprattutto lo facesse Giorgia Meloni, che sta dimostrando di non avere alcun senso delle istituzioni. La smetta di nascondersi dietro i suoi ministri e venga a riferire su quanto é accaduto direttamente in Parlamento. Non è la prima volta che accadono fatti di questo tipo“, fa notare. Ad accusare il premier di silenzio è anche il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: “Meloni continua nel suo silenzio riguardo all’uso dei manganelli da parte della polizia agli studenti, anche dopo la presa di posizione del Capo dello Stato Mattarella. Tuttavia, si esprime attraverso le parole del coordinatore di Fdi Donzelli, che attacca i manifestanti anziché ascoltare chi chiede più saggezza e dialogo in alternativa all’uso dei manganelli, come suggerito dall’appello del presidente della Repubblica”. 

Elly Schlein

Attacco al governo anche da parte del capogruppo al Senato del M5s Stefano Patuanelli: “È una strategia ben fondata nelle radici della destra: chi dissente – rileva – deve essere deriso, umiliato, sbeffeggiato pubblicamente con le faccette ridicole e le battutine nei comizi, o mal che vada manganellato anche se
minorenne e inerme. A quanto pare il Ministro non è ancora sicuro che ci siano stati degli eccessi, dice che deve indagare, forse non ha avuto tempo di guardare le immagini. Ma il problema non è nemmeno Piantedosi, che in questo governo conta nulla e che dovrebbe dimettersi il prima possibile. Il problema è il
silenzio del premier, l’intollerabile clima di repressione a tutti i livelli attuato contro chi non la pensa come il
Governo”.

Non poteva mancare neppure la critica del leader di SI Nicola Fratoianni: “Registro la facilità inquietante con
cui, da quando è al governo la destra, si arriva alla repressione di piazza nel silenzio del Viminale e di Palazzo
Chigi,”. Il suo partito dall’ottobre di due anni fa “incalza l’esecutivo Meloni e il ministro dell’Interno, con interrogazioni sulla deriva violenta durante le manifestazioni, comprese quelle in Sicilia. Attendo ancora molte risposte da Piantedosi. Per questo vogliamo sapere quali iniziative urgenti intenda assumere affinché venga verificato il corretto comportamento tenuto dagli operatori di polizia, dai dirigenti e funzionari preposti alla gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni”.

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