Corruzione nella sanità siciliana: 2 arresti e 15 indagati per appalti truccati da oltre 130 milioni

Gare pilotate, tangenti mascherate da consulenze e nomine concordate: nei guai manager pubblici, imprenditori e un noto professionista. Sequestrati oltre 44mila euro in contanti.

Palermo – Un nuovo scandalo scuote la sanità siciliana: due persone sono state arrestate e altre 15 sono state raggiunte, questa mattina, da misure cautelari – tra cui arresti domiciliari, interdizioni dai pubblici uffici, obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria – nell’ambito di un’inchiesta su gravi episodi di corruzione e turbative d’asta legate a gare pubbliche per un valore complessivo di oltre 130 milioni di euro.

L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo, su delega della Procura della Repubblica, a seguito di un’articolata indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, che ha fatto luce su un sistema rodato di favori, tangenti e condizionamenti nel settore degli appalti sanitari regionali.

Gare truccate e bandi cuciti su misura

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri avrebbero agito in sinergia per orientare le gare d’appalto in favore di imprese “amiche”. Tra le modalità adottate:

  • comunicazione anticipata di documenti riservati relativi a gare non ancora pubblicate,
  • capitolati redatti su misura in base alle esigenze delle ditte da favorire,
  • annullamento di bandi “non graditi”,
  • nomine pilotate nelle commissioni di gara.

Il tutto in cambio di mazzette (talvolta mascherate da finte consulenze) e altri vantaggi, tra cui assunzioni per familiari.

Il ruolo chiave del professionista palermitano

Figura centrale dell’indagine sulla sanità siciliana è un professionista noto a Palermo, dotato di un’ampia rete di relazioni nella pubblica amministrazione e nel settore sanitario. Secondo le accuse, avrebbe agito come mediatore occulto tra imprese e funzionari, sfruttando il proprio peso istituzionale per influenzare scelte e nomine.

Nel suo studio, durante una perquisizione, le Fiamme Gialle hanno trovato oltre 44mila euro in contanti, cui si aggiungono 3mila euro rinvenuti sulla sua persona.

Procura e Guardia di Finanza: “Basta illegalità che danneggia i cittadini”

L’operazione odierna conferma la volontà della Procura e della Guardia di Finanza di Palermo di contrastare ogni forma di corruzione che mina la trasparenza, aumenta i costi dei servizi pubblici e danneggia la concorrenza leale tra imprese.

L’indagine proseguirà per accertare ulteriori responsabilità e per ricostruire in dettaglio il giro di denaro e favori che ha alterato le regole della pubblica amministrazione.

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