Al setaccio degli inquirenti i contributi arrivati alla fondazione Change di Giovanni Toti. Il legale del governatore: “Determinato a chiarire”.
Genova – Si arricchisce di una nuova ipotesi di reato, quella di finanziamento illecito, e si allarga ad altri indagati, l’inchiesta della Procura di Genova che ha portato all’arresto del governatore Giovanni Toti. La nuova “accusa” riguarda al momento il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada e Maurizio Rossi, l’editore della testata Primocanale. La platea degli indagati, invece, potrebbe annoverare altri dieci nomi oltre ai 25 indicati nell’ordinanza.
L’indagine, infatti, è in pieno svolgimento e gli inquirenti stanno passando al setaccio una serie di rilevanti finanziamenti arrivati alla fondazione Change di Giovanni Toti, che potrebbero celare rapporti corruttivi. Si tratterebbe di elementi diversi dai rapporti di scambio legati ai casi contestati che hanno motivato le esigenze cautelari eseguite lunedì.
Dopo la tempesta degli arresti è arrivato il giorno dei primi interrogatori. L’a.d. (sospeso) di Iren ed ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, unico destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Toti si dice “determinato a chiarire” e sarà sentito invece venerdì alle 14 in procura a Genova, mentre Aldo Spinelli e Matteo Cozzani saranno ascoltati dai magistrati nella giornata di sabato. Stefano Savi, legale del governatore ha fatto sapere che il suo assistito è “ben determinato a esaminare gli atti per presentare una difesa che spieghi come tutto quello che è contenuto, i fatti che sono richiamati negli atti stessi, sono in realtà da interpretare differentemente alla luce della politica che ha sempre seguito lui e la Regione da lui guidata”.