La consultazione degli iscritti potrebbe slittare a settembre ma la riconferma del presidente appare scontata.
Roma – Il countdown è iniziato. Mancano solo dieci giorni al 6 agosto, data in cui scadrà ufficialmente il primo mandato di Giuseppe Conte come presidente del Movimento 5 Stelle. Una scadenza che, tuttavia, non genera particolare apprensione negli ambienti pentastellati, dove la riconferma dell’ex premier viene considerata praticamente certa.
I numeri del 2021 parlano chiaro: Conte ottenne allora un consenso quasi plebiscitario con il 92,8% dei voti, raccogliendo 67.064 preferenze su 115.130 aventi diritto. Un risultato che oggi, nonostante le turbolenze interne e le complesse dinamiche politiche, dovrebbe ripetersi senza particolari sorprese.
Le tensioni interne e il nodo delle regionali
La richiesta di conferma arriva però in un momento delicato per il Movimento, impegnato in complesse trattative per le elezioni regionali. L’ala più ortodossa del partito, quella dei cosiddetti “duri e puri”, insieme a molti dissidenti di fede grillina ancora regolarmente iscritti, mostra resistenze rispetto ai compromessi politici che potrebbero comportare un ammorbidimento dei principi fondanti del M5S.
Il caso più emblematico riguarda l’eventuale sostegno a Ricci nelle Marche, candidato attualmente sotto inchiesta.

Una questione che potrebbe influenzare marginalmente la percentuale finale del consenso verso Conte, senza però mettere in discussione la sua riconferma.
Slittamento probabile a settembre
La coincidenza tra la scadenza del mandato e il periodo estivo, in piena fase di ferie politiche, rende quasi inevitabile un rinvio della consultazione. Gli esperti del Movimento considerano probabile uno slittamento di qualche settimana, più verosimilmente a settembre.
Lo statuto del M5S, all’articolo 12, stabilisce che “il presidente è eletto mediante consultazione in Rete secondo le procedure approvate dal comitato di Garanzia, che devono garantire pluralità e trasparenza nelle candidature”. Dieci giorni sembrano insufficienti per rispettare questi requisiti, in particolare per quanto riguarda i tempi di presentazione delle candidature e il loro vaglio di conformità.
Il lavoro del Comitato di Garanzia
Spetta al Comitato di Garanzia, composto da Roberto Fico, Virginia Raggi e Laura Bottici, definire le regole per la consultazione. Il gruppo di lavoro sta ultimando la stesura del regolamento, con l’auspicio di completarlo prima della pausa estiva.

Indipendentemente dalla data finale del voto – che sia fine agosto o inizio settembre – la continuità nella leadership del Movimento è garantita. Giuseppe Conte rimarrà in carica in regime di prorogatio, affiancato da Paola Taverna nel suo ruolo di vicepresidente vicaria, assicurando così la stabilità operativa del partito durante questa fase di transizione.
La riconferma di Conte appare dunque un passaggio formale, che dovrebbe consolidare la sua leadership in vista delle sfide politiche future, dalle regionali alle strategie di opposizione al governo Meloni.