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Coniugi truffatori: anche un agriturismo nel loro patrimonio

Confiscati beni per oltre 1 milione di euro a una coppia di truffatori seriali. Agivano soprattutto nell’ambito delle compravendite immobiliari. Sono sospettati di aver commesso, nel tempo, diversi reati.

Venezia – La procura lagunare ha delegato al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria l’esecuzione di un decreto di confisca dì beni per oltre 1 milione di euro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Venezia, nei confronti di una coppia di soggetti residenti in Provincia di Padova, truffatori e qualificati come “socialmente pericolosi” ai fini della normativa antimafia.

L’operazione costituisce l’esito di mirati accertamenti, svolti dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, finalizzati aIl’aggressione di patrimoni illecitamente accumulati, in particolare, dai due coniugi che sarebbero dediti alla commissione di reati di truffa nel settore immobiliare e caratterizzati da una rilevante e non giustificata sproporzione tra somme dichiarate e beni posseduti.

I destinatari delI’odierno provvedimento di confisca risultano aver commesso, nel tempo, diversi reati tra cui quelli di truffa, bancarotta fraudolenta ed in materia fiscale.

Le Fiamme Gialle veneziane hanno, pertanto, ricostruito il profilo dei due soggetti e individuato le possidenze direttamente o indirettamente riconducibili agli stessi: 5 società operanti nel Veneto e nel Lazio e relativi complessi aziendali, costituiti da 8 fabbricati e 13 terreni, quote societarie e conti correnti aziendali. Tra le imprese oggetto di confisca, è stato acquisito un ben avviato agriturismo situato nei colli euganei, anch’esso ora affidato alla gestione dell’amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Venezia.

La riscontrata sproporzione tra il patrimonio posseduto e gli esigui redditi, secondo le ipotesi investigative culminate neII’odierno provvedimento, sarebbero da attribuire ai profitti illeciti derivanti dalle attività delittuose poste in essere dalla coppia.

Tra le condotte delittuose che hanno giustificato l’applicazione della particolare normativa antimafia, emergono una serie di truffe poste in essere nell’ambito di compravendite immobiliari: i due soggetti attinti dalla misura di prevenzione si sarebbero fatti consegnare con l’inganno indebite caparre dai clienti per la stipula dei contratti preliminari di acquisto di appartamenti di pregio in contesti turisticì, garantendo le operazioni immobiliari con polizze fideiussorie rivelatesi poi false.

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