Condannato a 12 anni il sedicenne che uccise Francesco Pio D’Augelli

Il Tribunale di Bari riconosce l’omicidio volontario ma esclude i futili motivi. La tragedia nata da uno scambio di messaggi con una ragazza.

Bari – Si è concluso con una sentenza a dodici anni di reclusione il processo a carico del ragazzo che nell’estate del 2022 uccise a coltellate un coetaneo diciassettenne nella periferia di San Severo. Il Tribunale per i minorenni di Bari ha riconosciuto la responsabilità per omicidio volontario dell’imputato, che all’epoca dei fatti aveva sedici anni, al termine di un giudizio celebrato con rito abbreviato.

La richiesta dell’accusa era più severa, con una pena di oltre quattordici anni, mentre i legali del giovane avevano tentato di ottenere una riqualificazione del reato e il riconoscimento di circostanze attenuanti. I giudici hanno escluso l’aggravante dei motivi futili, concedendo però le attenuanti generiche e quella legata alla minore età del responsabile.

Il dramma si consumò il 18 luglio 2022 in via Lucera, una zona periferica e poco frequentata della cittadina pugliese. Francesco Pio D’Augelli, diciassette anni, perse la vita dopo essere stato colpito al fianco da una lama durante quello che doveva essere un semplice chiarimento. Le indagini hanno permesso di ricostruire che tra i due adolescenti c’erano già stati contrasti nei giorni precedenti: la vittima aveva manifestato gelosia per alcuni messaggi che l’altro ragazzo aveva inviato tramite social network alla sua fidanzata.

Secondo quanto emerso, fu proprio D’Augelli a proporre un nuovo incontro per risolvere la questione, ma il faccia a faccia degenerò rapidamente. Durante l’alterco, il sedicenne estrasse un coltello e sferrò il colpo che si rivelò fatale. Il diciassettenne venne soccorso da alcuni residenti della zona, tra cui due commercianti che tentarono disperatamente di aiutarlo, ma ogni intervento risultò vano.

La vittima

L’autore del gesto fu fermato poco dopo dalle forze dell’ordine. Nelle sue dichiarazioni sostenne di non aver avuto l’intenzione di uccidere e di aver impugnato l’arma solo per difendersi durante lo scontro. Una versione che non ha però convinto i magistrati, che hanno confermato la natura volontaria dell’atto.

Francesco Pio, per tutti “Kekko”, era descritto da tutti come un ragazzo semplice, affidabile e dedito al lavoro. Ogni mattina si alzava alle cinque per affiancare il padre nella sua attività di carpentiere, dimostrando un’etica del lavoro rara per la sua età.