Come gli scafisti usano i social per convincere i migranti a partire

Video in cui l’Europa viene presentata come un paradiso di benessere, offerte di Visti falsi, inviti sullo stile “non è troppo tardi per partire”: attraverso Facebook gli scafisti convincono i migranti a intraprendere i viaggi della speranza.

Roma – Come mai i migranti cadono nella trappola degli scafisti accettando di imbarcare sé stessi e i figli nei viaggi della morte? Salta fuori che dietro al business della migrazione c’è un subdolo apparato mediatico, specialmente su gruppi chiusi di Facebook, attraverso cui le prede vengono individuate e sedotte con offerte ingannevoli e strategie pubblicitarie infide. Perché Zuckerberg non reagisce?

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Tipico scam Facebook delle truffe migratorie.

Perché i migranti muoiono dalla voglia di venire in Europa? Come mai sono disposti a spendere cifre folli in valuta locale e a rischiare la vita salendo su bagnarole? La risposta è semplice: vengono persuasi che sia una passeggiata, e che l’Europa sia il paradiso. Da chi? Ovviamente da chi ci guadagna: gli scafisti e i loro collaboratori.

Un vasto giro che agisce soprattutto su Facebook, in gruppi che si chiamano “Il destino in Europa“, “lavoro in Europa“, “Viaggi in Europa“. Gruppi frequentatissimi: anche centinaia di migliaia di iscritti, tutti dalla schiera di disperati che vorrebbero una vita migliore in Europa. In queste community, che tecnicamente dovrebbero essere dedicate a rispondere a domande e dubbi su come trovare visti, fioccano invece offerte fraudolente propugnate da loschi figuri.

Le strategie pubblicitarie degli scafisti

Immagini di ragazze europee per attirare i migranti.

Non è mai troppo tardi per partire“, “Cambia la tua vita“, “Il nostro destino è in Europa“: con continui appelli, corredati da foto di belle ragazze europee, macchine di lusso o simili, gli scafisti convincono gli aspiranti migranti che la vita in Europa sia il paradiso, e che arrivarci sia più facile che mai.

Di solito, non sono gli scafisti a farsi pubblicità “diretta”: piuttosto, attendono che gli utenti del gruppo scrivano di avere bisogno di aiuto per lasciare, subdolamente, numeri di telefono o mail, in modo da concludere l’affare “in privato”.

Si offre alle donne di emigrare “sposando un uomo europeo”.

Altre volte, invece, si pubblicizzano direttamente miracolose offerte di visto, come in questo video:La Svezia ha bisogno urgente di lavoratori“. Come se il governo svedese non facesse accordi con gli Stati ma piuttosto affidasse il recruiting a perfetti nessun su Facebook.

Un’immagine distorta di Europa

Il tema della agiata vita europea è molto vissuto nei paesi svantaggiati. Vedendo post su Instagram e serie Netflix, l’immagine che emerge è quella di un Occidente ricco, pieno di lavoro e di servizi. Probabilmente fa sognare anche la cultura del sesso più libera, le ragazze che vanno in giro scoperte. Sono questi gli elementi che convincono i migranti a intraprendere viaggi pericolosissimi, presentati dagli scafisti come allegre traversate.

Le tragedie in mare spacciate per un’avventura nei TikTok degli scafisti.

Dunque, in questi veri e propri vivai di truffe, si vende una immagine artificiale di Europa come terra delle promesse, della traversata come avventura, della migrazione come alternativa a una vita di miserie; invece, ciò che viene venduto è nei migliori dei casi una truffa, nei peggiori una traversata mortale, o comunque una vita difficile in un Occidente assai meno idilliaco di quello che sembra.

Perché Facebook non interviene? Molte delle immagini e video che abbiamo visto vengono da gruppi pubblici, facili da individuare. Certamente il travestimento da “gruppi di consiglio per migranti legali” funge da copertura. Ma se la polizia informatica indagasse di più sui loschi figuri li abitano, probabilmente salterebbero fuori molti legami con le mafie internazionali dietro al business della migrazione.

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