Colpo contro la “mafia dei pascoli”: 37 arresti nel Messinese [VIDEO]

A quattro anni dalla prima operazione, con “Nebrodi 2” tornano nel mirino della Dda le truffe agricole perpetrate dai clan Bontempo Scavo e Batanesi.

Messina – Maxi-operazione antimafia di carabinieri, Guardia di finanza e Squadra mobile, diretta contro le organizzazioni mafiose di Tortorici (Messina), operative nell’area dei Nebrodi. Il blitz interforze, coordinato dalla Distrettuale antimafia, ha dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare a carico di 37 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione dedita alla coltivazione, acquisto, detenzione, cessione e al commercio al minuto di sostanza stupefacente di vario tipo, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso, riciclaggio e autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, malversazioni di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e tentata violenza privata.

L’esecuzione delle misure cautelari include 20 ordinanze di custodia in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 14 ordinanze interdittive per la sospensione di attività imprenditoriali legate a richieste di contributi comunitari o statali.

Dalle indagini è emersa ancora una volta l’operatività della “famiglia mafiosa tortoriciana” nelle sue articolazioni dei Bontempo Scavo e dei Batanesi e il forte interesse dell’organizzazione al percepimento fraudolento di ingenti contributi erogati dalla Comunità Europea attraverso la commissione di un elevatissimo numero di truffe.

A quattro anni dall’operazione Nebrodi 1, dunque, l’operazione odierna fa emergere la persistenza delle attività illecite della “mafia dei pascoli” e il protagonismo della “famiglia tortoriciana”, nuovamente coinvolta in estorsioni e truffe aggravate nel settore agricolo, danneggiando l’Unione Europea e l’Agea. Parallelamente, i gruppi criminali hanno intensificato il traffico di stupefacenti, operando sul versante tirrenico della Provincia di Messina, tra Tortorici, Sinagra, Capo d’Orlando e Rocca di Capri Leone, collegati alla famiglia dei Bontempo Scavo e ai Batanesi.

Dalle carte dell’inchiesta emergono episodi di estorsioni, come quella nei confronti di un’impresa calabrese coinvolta nella realizzazione del metanodotto nel fiume tra Mistretta e Santo Stefano di Camastra, costretta a versare 4mila euro per le festività annuali dal 2015 al 2018. Le estorsioni erano rivolte anche a privati per ottenere terreni agricoli destinati al pascolo. Parallelamente all’arresto dei sospetti, le autorità hanno eseguito il sequestro di 349 titoli Agea acquisiti in modo fraudolento e confiscato somme superiori a 750.000 euro, derivanti dalle truffe per ottenere finanziamenti pubblici nelle campagne agricole tra il 2015 e il 2020.

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