L’ambizioso capozona dei clan Licciardi e Contini sarebbe stato eliminato dopo essere entrato in conflitto con i vertici dell’organizzazione.
Napoli – Dopo oltre 25 anni, potrebbe finalmente essere giunto ad una svolta il caso dell’omicidio di Giuseppe Scuotto, avvenuto a Napoli l’11 maggio 2000. L’esecuzione, di chiara matrice camorristica, si consumò mentre Scuotto percorreva Corso Novara su un ciclomotore. Le indagini dell’epoca non riuscirono però a individuare i responsabili diretti. Ora, la Polizia di Stato ha arrestato due persone sospettate di essere gli autori materiali del delitto.
Il rinnovato impulso investigativo risale al novembre 2022, grazie a nuove dichiarazioni di collaboratori di giustizia e ulteriori riscontri che hanno permesso di chiarire la dinamica dell’omicidio e identificare i presunti responsabili. Analizzando la documentazione dell’epoca, gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli hanno verificato e integrato quanto già noto, avvalendosi di moderne tecniche investigative come le intercettazioni telematiche, raccogliendo così nuovi e significativi elementi di prova.
Secondo gli inquirenti, i destinatari dei provvedimenti, già affiliati ai clan Licciardi e Contini, avrebbero ucciso Scuotto in una sorta di “epurazione” interna, poiché la vittima avrebbe gestito alcune attività illecite senza il consenso dei leader del clan. Inoltre, si ipotizza che Scuotto stesse considerando di collaborare con le autorità. All’epoca dei fatti, Scuotto, capo zona per il clan Contini nel quartiere Vasto, aveva radunato intorno a sé un gruppo di giovani affiliati con ambizioni di espansione territoriale e controllo delle attività criminali, entrando così in conflitto con le direttive dei vertici del clan.