Tentati omicidi, estorsioni e tentato rapimento fermato dai carabinieri; cocaina, hashish e orologi di pregio confiscati.
Roma – Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, i carabinieri del comando provinciale, con l’ausilio di personale del Gis (Gruppo Intervento Speciale), del 1^ reggimento Tuscania, degli squadroni eliportati cacciatori di Sicilia e Puglia, del raggruppamento aeromobili carabinieri, di unità cinofile, delle aliquote di primo intervento e squadre operative di supporto del reggimento “Lazio“, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del tribunale, che dispone la custodia cautelare in carcere per 14 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di: “tentato omicidio” (artt. 56, 575 C.P.); “porto e detenzione illecita di armi da sparo” (artt. 2,4,7 L. 895/67); “estorsione aggravata dal metodo mafioso” e (in alcune ipotesi) dal fine di agevolare le attività dell’associazione di tipo mafioso nota come “clan Senese” (artt. 629, 416 bis n.1 C.P.); “tentato sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso” (artt. 56, 630, 416 bis n.1 C.P.).
Il provvedimento restrittivo scaturisce da una più ampia attività investigativa avviata dai carabinieri del nucleo investigativo nel mese di dicembre 2022 che, dietro il coordinamento della D.D.A. della Procura della Repubblica, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari circa le responsabilità riguardanti:
- due tentati omicidi, con l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco, perpetrati nel quartiere Tuscolano-Don Bosco ad aprile e maggio 2023, per contrasti inerenti la gestione del narcotraffico e di altre attività illecite;
- attività di spaccio di stupefacenti (cocaina e hashish);
- un tentativo di estorsione nei confronti di un gioielliere della Capitale su cui convergevano gli interessi anche del clan Di Lauro, attivo nella provincia di Napoli, da parte di un malvivente romano che, nell’ambito della condotta delittuosa, ha lasciato falsamente intendere di essere un emissario della famiglia Senese, così determinando la reazione violenta sia del sodalizio campano che di quello capitolino, rappresentato da Angelo Senese, fratello del più noto Michele, con conseguente richiesta “risarcitoria” di 200 mila euro;
- un tentativo di sequestro del menzionato soggetto da parte dei predetti gruppi criminali, allo scopo di indurlo, previa tortura, a reperire e corrispondere l’ingente somma di denaro. Quest’ultimo evento è stato scongiurato in extremis grazie all’intervento dei carabinieri del nucleo investigativo: i militari, mentre l’uomo stava per essere portato dai propri aguzzini nella cantina ove sarebbe poi stato segregato, hanno fermato tutti per un controllo, di fatto “salvandogli la vita”, arrestandolo per una precedente azione estorsiva di cui si era reso protagonista;
- una “spedizione punitiva” nei confronti degli incaricati del citato rapimento, perché non portato a termine.

Al termine delle operazioni tutti gli indagati sono stati condotti in carcere in attesa di essere sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del G.I.P.
Nel corso delle fasi esecutive dell’ordinanza, questa mattina, sono stati inoltre arrestati, in flagranza, altri due soggetti, in quanto trovati in possesso di sostanza stupefacente (1,3 kg di cocaina e 300 gr. di hashish); Nel corso delle perquisizioni sono stati inoltre sequestrati 13 orologi di pregio del valore stimati di circa 350mila euro, ritenuti provento di attività illecita.