Violazioni igienico – sanitarie, vendita irregolare di alcol, occupazione abusiva di suolo pubblico e lavoratori in nero.
Roma – Era diventato negli ultimi mesi uno dei punti nevralgici della malamovida di Trastevere. È quanto emerso in merito all’attività esercitata in un locale di Via San Francesco a Ripa, che resterà chiuso per i prossimi venti giorni a seguito del provvedimento di sospensione della relativa licenza emesso dal Questore di Roma ai sensi dell’art. 100 TULPS.
Tutto è iniziato da una serie di controlli avviati nel corso del 2025 e culminati nell’ispezione dello scorso ottobre, effettuata dagli agenti del Commissariato di P.S. Trastevere insieme agli ispettori della ASL SIAN Roma 1 e della polizia Locale di Roma Capitale. Secondo quanto accertato dagli agenti, la titolare aveva continuato a svolgere attività di somministrazione nonostante una precedente determinazione comunale che ne imponeva l’immediata cessazione. I controlli hanno documentato, inoltre, l’occupazione abusiva di suolo pubblico e la vendita irregolare di alcolici e superalcolici, in violazione delle normative comunali e regionali.
All’interno del locale, è poi emersa una situazione igienico-sanitaria particolarmente critica: dall’assenza del manuale di autocontrollo e di indicazioni sugli allergeni, nonché di ogni forma di traccia abilità degli alimenti e di controllo del tasso alcolemico, alla difformità strutturale riscontrata nell’area cucina. Nel corso delle ispezioni è altresì emerso l’impiego di lavoratori senza contratto impiegati nell’attività. Il quadro complessivo ricostruito nel corso dei controlli ha determinato l’emissione nei confronti della titolare di una sanzione amministrativa pari ad oltre 18.000 euro.
A ciò si sarebbe aggiunto il comportamento tenuto dalla responsabile nel corso dell’ultimo blitz degli agenti, quando avrebbe incitato gli avventori – molti dei quali in evidente stato di ebbrezza – alla “disobbedienza civile”, ostacolando fisicamente i poliziotti, contestandone l’operato e proseguendo nella somministrazione di alcol. Per la donna è scattata immediatamente la denuncia per il reato di minacce a pubblico ufficiale, oltre alla contestazione di aver somministrato bevande alcoliche a persone già in evidente stato di alterazione.
Alla luce delle ripetute ispezioni, che hanno consentito di tracciare come il locale fosse ormai divenuto un abituale punto di aggregazione per gruppi di giovani che spesso abusavano di alcol, con conseguenti episodi di disturbo della quiete pubblica oltre che di intralcio alla circolazione, il Questore, all’esito dell’attività istruttoria, ha disposto la sospensione della licenza. Il locale resterà quindi chiuso per i prossimi 20 giorni.