La presidente della Commissione Antimafia denuncia l’ennesimo atto di intimidazione contro il prete anticamorra di Caivano già sotto scorta.
Caivano – “Ennesimo atto di intimidazione subito a Caivano da don Patriciello, dove un uomo, suocero del
boss Ciccarelli, armato di coltello, è stato fermato dalle forze dell’ordine mentre cercava di avvicinarsi a lui durante il consueto saluto ai fedeli”. Lo riferisce la presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo esprimendo “solidarietà e vicinanza” al prete antimafia. “Il lavoro, insieme con l’evangelizzazione, che don Maurizio sta portando avanti è fondamentale per strappare quelle terre alla criminalità organizzata e noi saremo sempre al suo fianco in questa battaglia per la giustizia e la libertà”, ha aggiunto Colosimo.
Di recente il sacerdote era stato bersaglio delle parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca e aveva accolto la premier Meloni – anche lei protagonista di un siparietto con De Luca – e aveva dichiarato: “Il mio presidente ha dei modi di fare che non ho mai condiviso. Sono sotto scorta e se un presidente di Regione mette così alla berlina un parroco che vive sotto scorta forse potrebbe incitare qualcuno che non mi vuole bene a farmi male. Anche se non sto dicendo che sia così”.
Campione del politicamente scorretto, De Luca nelle sue dirette web aveva messo nel mirino, con un attacco mirato e pesante, don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano più volte minacciato dalla camorra – una bomba è stata fatta esplodere davanti al cancello della sua chiesa – e costretto a viaggiare sotto scorta. Incurante di tutto ciò, il governatore lo ha esposto al pubblico ludibrio definendolo il “Pippo Baudo dell’area nord di Napoli”. Eppure il prete anticamorra quel territorio lo vive da anni e dal 2022 è sotto scorta a causa delle minacce di morte ricevute dalla criminalità a seguito delle sue denunce in merito alla Terra dei fuochi.