Per il Viminale la faccenda era chiusa ovvero il video che ritrae la giudice Iolanda Apostolico durante una manifestazione pubblica non proviene dalle forze di polizia impegnate in ordine pubblico. Poi qualcuno scrive “il carabiniere ritratta” e riscoppia la polemica. Il luogotenente non ha mai detto di aver girato un video. L’avvocato Christian Petrina:”Il mio assistito non ha mai confessato alcunchè ai suoi superiori, dunque non c’era nulla da ritrattare…”.
Catania – Più appresso il comunicato stampa della segreteria nazionale del SIM-Carabinieri: “In merito alle dichiarazioni dell’onorevole Molteni, il SIM carabinieri, sicuro della buona fede e dell’onestà intellettuale dello stesso, il quale, verosimilmente, avrebbe reperito notizie inerenti alla vicenda da fonti ufficiali, le stesse non trovano riscontro con quanto è realmente accaduto…
…Presumibilmente una “battuta da bar” è stata trasformata in una confessione e trasmessa celermente senza provvedere a verificarne la veridicità e successivamente trasformata in ritrattazione. Nella fattispecie, sia la confessione sia la ritrattazione non sono state documentate, confermate e sottoscritte in nessuna forma dal carabiniere interessato….
…Il SIM Carabinieri, come da subito sostenuto, non comprende le motivazioni per le quali un carabiniere, in un primo momento avrebbe ammesso le circostanze per poi successivamente ritrattarle. Forse prima di inviarlo al patibolo, sarebbe stato opportuno accertare e verificare eventuali chiacchere da bar.
Inoltre si evidenzia come il video inerente la dottoressa Apostolico, oggetto della discussione, abbia improvvisamente cambiato rotta per poi trovare nell’operato delle forze dell’ordine la colpa grave di espletare il proprio dovere. Il SIM Carabinieri è solidale con tutte le forze di polizia che quotidianamente pur vivendo nel terrore dell’atto dovuto, continuano a servire fedelmente il proprio Paese…”.
Detto questo la situazione poteva dirsi conclusa, invece per il luogotente “incriminato” c’è un proseguo in Procura a Catania, che nei giorni scorsi avrebbe aperto un fascicolo a modello 45, ovvero atti non costituenti notizie di reato. Il militare, infatti, ha ricevuto un invito a comparire davanti agli inquirenti come persona informata sui fatti. Nel frattempo il ministro Piantedosi annuncia altri ricorsi in avverso ai provvedimenti giudiziari che hanno visto rigettare la convalida dei trattenimenti di migranti. Prima o poi se ne verrà a capo.