Confisca da 6 milioni a imprenditore dell’olio di Cerignola: sigilli per frode alimentare

Il provvedimento della DIA riguarda società, terreni, immobili e conti riconducibili a un imprenditore coinvolto per anni in sofisticazioni di olio d’oliva su larga scala.

Foggia – La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca beni per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di un imprenditore cerignolano, noto per aver operato per decenni nel settore della frode alimentare, con particolare riferimento alla sofisticazione e commercializzazione su larga scala di olio d’oliva.

Il provvedimento è frutto di una proposta congiunta avanzata dal Direttore della DIA e dal Procuratore della Repubblica di Bari, ed è stato disposto a seguito di una lunga serie di inchieste giudiziarie che avevano già coinvolto in passato l’imprenditore, delineando i presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale.

La confisca conferma la sproporzione rilevata dagli inquirenti tra i redditi dichiarati dall’uomo e dal suo nucleo familiare e i capitali effettivamente accumulati. Le indagini patrimoniali, accurate e scrupolose, hanno consentito di mappare il patrimonio riconducibile al soggetto e di appurare l’origine illecita della sua ricchezza.

I beni confiscati comprendono:

  • Due società a responsabilità limitata nel settore agricolo
  • Una società operante nell’imbottigliamento di olio di semi e d’oliva
  • Una ditta individuale e una srl attive nel comparto immobiliare
  • Autoveicoli e macchine operatrici speciali
  • 20 terreni agricoli e 20 fabbricati
  • Diritti reali di godimento, quote societarie e diversi rapporti finanziari

Questa operazione si inserisce nel più ampio contesto della lotta alla criminalità economica e mira a sottrarre alle mafie e ai soggetti collusi illeciti profitti e patrimoni accumulati attraverso frodi, reati economici e attività opache nel settore agroalimentare.

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