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“C’è un pacco per il nipote (finto)”: ma la truffa è intercettata

È andata male a un 25enne e un 33enne di origini napoletane, gravemente indiziati del reato di truffa ai danni di un’anziana donna, commessa nel centro storico di Bracciano.

Roma – I carabinieri erano sulle tracce dei malviventi da qualche giorno, grazie alle numerose segnalazioni ricevute da cittadini, vittime di truffa. Nell’ambito delle indagini esperite dai militari era emersa un’autovettura sospetta, notata da un carabiniere libero dal servizio mentre era parcheggiata in una via del centro. Subito il militare ha informato la centrale operativa, che è riuscita in pochissimi minuti ad organizzare inviare sul posto diverse aliquote di carabinieri, della stazione, della Sezione Radiomobile e della Sezione Operativa.

Dopo un breve pedinamento, i carabinieri hanno intimato l’alt ai malviventi, che tuttavia si sono dati alla fuga percorrendo ad alta velocità le vie cittadine, fino a raggiungere un terreno incolto in cui hanno tentato di far perdere le proprie tracce dopo avere abbandonato la macchina ed essere scappati a piedi. A quel punto i carabinieri sono riusciti, dopo un breve inseguimento a piedi, a bloccare i due soggetti, portandoli poi in caserma, dove, dalla perquisizione e dalle ulteriori indagini esperite, si sono potute ricostruire una truffa e due tentativi, questi ultimi falliti grazie all’accortezza delle vittime che non hanno ottemperato alle loro richieste.

In particolare i due uomini, poco prima di essere intercettati dai carabinieri, si erano presentati presso l’abitazione di un’anziana donna fingendosi amici del nipote, che a loro dire era trattenuto in caserma a causa di un debito contratto, per cui era necessario trovare immediatamente un’ingente somma di denaro, oppure monili in oro.

I due avevano già tentato altre due volte quel pomeriggio, con l’ormai nota metodologia del pacco destinato al finto nipote; dalle indagini è emerso infatti che le anziane, prese di mira dai truffatori, avevano ricevuto una chiamata da un uomo che, spacciandosi per il nipote, chiedeva aiuto per saldare il contrassegno di un pacco. I carabinieri sono riusciti a recuperare la refurtiva e riconsegnare soldi e gioielli alla vittima della truffa, mentre i due arrestati, su disposizione della procura di Civitavecchia, sono stati trasportati presso la Casa Circondariale di Civitavecchia, ove permarranno in attesa di udienza di convalida.

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