Stiamo realmente ignorando l’apocalisse?

La copertura mediatica riguardante il cambiamento climatico è decisamente inadeguata. Stiamo correndo bendati verso l’estinzione?

Le molteplici cause del clima estremo. Ogni volta che si verifica un evento naturale estremo, si grida al cambiamento climatico ed al surriscaldamento del pianeta. Questo è senz’altro vero, ma un recente studio apparso sulla rivista di scienze ambientali Environmental Research ha messo in evidenza che non è chiaro il ruolo che giocano altri fattori e la relazione tra essi nella determinazione di un evento estremo e, soprattutto, il loro impatto sulla società. Secondo il Grantham Institute dell’Imperial College di Londra, uno dei centri di ricerca più autorevole a livello mondiale nello studio del cambiamento climatico e ambientale, se da un lato viene sopravvalutato il ruolo del cambiamento climatico ogni qualvolta si verifica un evento estremo, dall’altro si sottovalutano i relativi costi per le nostre società.

L’Imperial College di Londra

Nello studio summenzionato è stata utilizzata la cosiddetta “scienza dell’attribuzione“, che collega meteo e clima. Sono stati esaminati i dati internazionali, la letteratura e i modelli climatici a disposizione. Inoltre, i recenti rapporti dell’IPCC, il Gruppo Intergovernativo su cambiamenti climatici dell’ONU. In questo modo è stato possibile valutare il ruolo del cambiamento climatico di origine antropica su cinque eventi meteorologici estremi: ondate di calore; precipitazioni in eccesso; siccità; incendi: cicloni tropicali. Nel primo caso, il ruolo del riscaldamento globale è decisivo e i livelli di calore, sia medi che estremi, sono in aumento su scala mondiale proprio per il mutamento del clima scaturito dall’intervento umano.

Tanto è vero che, l’IPCC ha dichiarato in una nota che in epoca preindustriale un’ondata di calore aveva una probabilità su 50 di verificarsi. Ebbene, oggi è quasi cinque volte più probabile che possa succedere, con un aumento della temperatura di 1,2°C. Inoltre, gli effetti sociali hanno provocato 157mila morti negli ultimi 20 anni per le ondate di calore. Nonostante i dati siano lì a testimoniare quanto l’intervento umano sia stato decisivo tra le cause del cambiamento climatico, è un aspetto ancora ampiamente sottovalutato sia a livello di decisioni politiche globali che di opinione pubblica. Uno dei motivi può essere che gli effetti mortali non sono immediati ma diluiti nel tempo. Per gli altri eventi la correlazione col clima è meno netta. Ad esempio, in alcune zone del mondo, come l’Africa meridionale, è evidente come la siccità sia l’effetto diretto del cambiamento climatico provocato dall’uomo. In altri casi, invece questo aspetto è molto ridotto o assente.

Oltre ai cambiamenti climatici, esistono fattori locali che sono decisivi nel provocare tragedie, quali gli elevati tassi di povertà, infrastrutture carenti o nulle, sistemi sanitari deficitari. Sono questi fattori che inaspriscono ogni episodio di siccità, anche quello che avrebbe potuto essere meno cruento con indicatori sociali meno negativi. Lo studio ha evidenziato l’importanza dell’aspetto sociale del fenomeno, nel senso che nemmeno se si passasse dalle energie fossili alle rinnovabili, in queste zone potrà verificarsi un miglioramento. Una visione monotematica del fenomeno, ovvero incentrata esclusivamente sul cambiamento climatico e non sui fattori complessivi, non ci aiuterà né nella sua comprensione, né nell’eventuale soluzione. Un problema che non aiuta è la mancanza di informazioni da tutto il mondo.

E’ da registrare l’assenza di notizie e dati dai paesi più poveri, che sono quelli, paradossalmente, più a rischio di subire i cambiamenti climatici provocati dall’uomo. In linea generale, oltre ai pericoli e all’impatto delle cause del cambiamento climatico, sono da considerare altre variabili, come ad esempio gli effetti che le condizioni meteorologiche hanno sugli individui, sulle infrastrutture, sulla produttività del lavoro. sul sistema agricolo ed economico in generale. Come si dice in questi casi, è necessaria una visione di “sistema“. Il dramma è che, a parte chiacchiere a iosa, convegni e ipotetici patti per il clima, i fatti sono lì a dimostrare che di concreto non si sta facendo nulla di coerente con la gravità del problema. Ed il pianeta continua bruciare e a franare!

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