Operazione “Sartoria” della Guardia di Finanza contro truffa e corruzione: scatta il sequestro di una società per 530mila euro.
Catanzaro – Tre persone ai domiciliari, 13 pubblici ufficiali sospesi dal servizio e sequestro di una società per un valore complessivo di circa 530mila euro. È il bilancio dell’operazione denominata “Sartoria”. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura, hanno oggi dato esecuzione all’ordinanza con la quale il gip ha disposto l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di 15 persone per le quali sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà, degli incanti, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, abusiva introduzione in sistema informatico. C’è anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, poste in essere anche a vantaggio di plurime società nei confronti delle quali è stata ipotizzata la rispettiva responsabilità amministrativa.
Agli arresti domiciliari sono finiti due imprenditori e un dirigente medico-docente universitario dell’Azienda “Renato Dulbecco” di Catanzaro, mentre per altre 13 persone è stata disposta la sospensione dai pubblici uffici: sono dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, della “Renato Dulbecco”, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria e dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. Dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti hanno tratto vantaggio diverse società nei confronti delle quali è stata ipotizzata la rispettiva responsabilità amministrativa. Coinvolto un consigliere comunale di un Comune della provincia di Catanzaro.
I provvedimenti, emessi su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, scaturiscono dall’attività di indagine svolta dal Nucleo di Polizia Economica – Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, a tutela della spesa pubblica, con particolare riguardo al settore sanitario, finalizzata al contrasto delle più sofisticate forme di illecita gestione delle risorse erariali e delle frodi ai danni dello Stato.
Al centro dell’inchiesta le presunte irregolarità nell’espletamento di 9 appalti pubblici del valore complessivo di oltre 33 milioni di euro, banditi dalla Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria, dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, nonché dall’Azienda ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” e dall’Azienda universitaria “Mater Domini” (ora confluite nell’A.O.U. “Dulbecco”). Contestualmente è stato eseguito il sequestro disposto d’urgenza dal pm nei confronti di 2 soggetti e di una società per un valore complessivo di circa 530mila euro.