Disposto anche il sequestro preventivo delle quote e l’intero patrimonio della società “Sc Logistica s.r.l.” di Catania. Il sodalizio mafioso registrava un giro d’affari di 1,5 milioni di euro al mese.
CATANIA – Sono 52 le misure cautelari emanate dal Gip presso la Procura di Catania su richiesta della Procura distrettuale antimafia etnea e della Dda che, all’alba del 23 giugno, ha dato il via all’operazione “Camaleonte” eseguita dagli uomini della Polizia di Stato. Nello specifico sono finite in carcere 44 persone, altre 2 ai domiciliari, mentre per altre 6 è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza con divieto di allontanarsi dall’abitazione. L’operazione ha disarticolato il clan Cappello – Bonaccorsi, storico sodalizio mafioso che può contare anche su diverse diramazioni territoriali non solo in Sicilia. Ai vertici dell’organizzazione lo storico capomafia Salvatore Cappello, ergastolano e detenuto in regime di 41bis. Un’associazione mafiosa, secondo la Procura, dedita alla commissione di gravi delitti contro la persona, quali gli omicidi, perpetrati al fine di mantenere i rapporti di forza sul territorio, tutelare i membri della consorteria nonché espandere il proprio predominio criminale. Il clan gestiva anche una buona fetta del mercato della droga mentre una parte dei proventi delle piazze di spaccio era destinato al mantenimento dei detenuti in carcere e delle loro famiglie. Il sodalizio, inoltre, attraverso assoggettamento, estorsioni e minacce, controllava i traffici illeciti del territorio e la gestione delle attività economiche, concessioni, autorizzazioni e appalti pubblici contando su amici e sodali nei diversi uffici pubblici.
Tra gli arrestati anche mogli e figli dei boss. Sei in tutto le donne arrestate che, in molti casi, si sostituivano al marito o al padre finito dietro le sbarre. Molti degli indagati sono inoltre accusati anche di altri reati, tra cui cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco aggravati dall’essere stati commessi da appartenenti ad associazione per delinquere di stampo mafioso.
Durante l’operazione di polizia sono state eseguite perquisizioni e sequestri di beni, conti correnti e rapporti finanziari intrattenuti da Mario Strano, accusato di dirigere il gruppo di Monte Po del clan, legato alla famiglia Santapola-Ercolano, poi resosi autonomo nel rione d’azione alleandosi organicamente al clan Cappello-Bonaccorsi. Disposto anche il sequestro preventivo delle quote e l’intero patrimonio della società “Sc Logistica s.r.l.” di Catania. Il sodalizio mafioso registrava un giro d’affari di 1,5 milioni di euro al mese.