Catania – “Terra bruciata”: boss nascondeva armi tra le pecore

I carabinieri di Randazzo hanno denunciato per detenzione illegale di armi e munizionamento e detenzione di arma clandestina un uomo ritenuto elemento apicale di un gruppo criminale, Salvatore Sangani.

Catania – L’uomo risulta attualmente detenuto nell’ambito della recente Operazione dei carabinieri “Terra Bruciata”. Nella circostanza i carabinieri, nel corso delle serrate ricerche, sono riusciti a recuperare in un fossato coperto da pietre nei pressi di un ricovero abusivo per pecore, 2 fucili con matricola abrasa in perfetto stato d’efficienza.

Salvatore Sangani risulta attualmente detenuto nell’ambito dell’operazione dei carabinieri “Terra Bruciata”, la quale ha consentito di monitorare le evoluzioni delle dinamiche associative del clan Laudani, individuando in Salvatore ‘Turi’ Sangani il referente nell’area di Randazzo per Di Mauro Paolo, apicale riferimento, finché in vita, della cosca Laudani per l’intera fascia jonico-etnea.

Le armi e il materiale sequestrato nel terreno di Sangani.

Si tratta, in particolare, di una doppietta marca Beretta cal. 12 e di un monocanna marca Beretta cal.12, trovati insieme ad 8 otto cartucce del medesimo calibro. Le armi erano appunto nascoste in buste di plastica, insieme ad un contenitore di olio per lubrificarle e mantenerle funzionanti e ad una tessera telefonica plastificata priva di sim card, ma riportante un’utenza telefonica, intestata ad un familiare dell’indagato. L’armamento è stato sequestrato e sullo stesso saranno svolti gli accertamenti tecnico – balistici, per verificare se sia stato utilizzato in pregressi delitti avvenuti sul territorio.

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