Catania ricorda il giornalista Pippo Fava a 41 anni dall’omicidio mafioso

Due sicari gli spararono la sera del 5 gennaio 1984. Corteo silenzioso in città e incontro al Piccolo Teatro. A Palazzolo Acreide in mostra i disegni con i quali Fava aveva ritratto i vari archetipi mafiosi.

Catania – Quarantuno anni fa, la sera del 5 gennaio 1984, il giornalista Pippo Fava venne assassinato a Catania, nei pressi del Teatro Stabile. Due sicari mafiosi gli spararono alle spalle, ponendo fine alla vita di un cronista coraggioso, che a 59 anni era già un simbolo della lotta contro le collusioni tra mafia, politica e imprenditoria. Dal 1982 direttore del mensile “I Siciliani”, Fava denunciava apertamente le connessioni tra gli interessi mafiosi di Catania e quelli di Cosa Nostra palermitana, in un’epoca in cui molti negavano persino l’esistenza della mafia in città.

Quella sera, Fava si era recato al Teatro Stabile per prendere la nipotina, Francesca Andreozzi. Oggi, Francesca ripercorre il profilo del giornalista, ricordandolo come un intellettuale poliedrico: scrittore, drammaturgo, artista. Il suo ricordo è pubblicato su “Ossigeno-Cercavano la verità”, il portale online che racconta la storia dei trenta giornalisti italiani assassinati da mafie, terrorismo e guerre. Sul sito è possibile approfondire le vicende legate alla sua morte, il lungo percorso giudiziario per accertare le responsabilità e molte testimonianze.

Per commemorare l’anniversario, Ossigeno ha pubblicato due delle ventotto caricature realizzate da Fava tra il 1975 e il 1983, che ritraggono vari archetipi di mafiosi. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Giuseppe Fava, i disegni del “mafioso pagliaccio” e dei “mafiosi acrobati” sono ora visibili sulla pagina dedicata al giornalista su giornalistiuccisi.it. Come spiega Francesca Andreozzi, Fava utilizzò l’ironia per smascherare i mafiosi, creando anche figure come l’apprendista mafioso, il mafioso in pensione, o il mafioso sul trono in giacca e cravatta.

Questi disegni, esposti fino al 2 marzo a Palazzolo Acreide presso Spazio San Sebastiano, fanno parte della mostra Storia delle mafie curata da Fabio Iadeluca della Pontificia Academia Mariana Internationalis. “L’iniziativa – spiega Andreozzi – è uno degli eventi dedicati al centenario della nascita di Giuseppe Fava, con l’obiettivo di valorizzare la sua eredità intellettuale”.

Oggi a Catania, in occasione dell’anniversario, la Fondazione Giuseppe Fava ha organizzato una serie di eventi. Alle ore 11 si è tenuta una messa in suffragio delle vittime di mafia presso la Cattedrale; alle 16 partirà da Piazza Roma il consueto corteo silenzioso; alle 17.30 ci sarà un momento commemorativo presso la lapide in via Giuseppe Fava; infine, alle 18.30, presso il Piccolo Teatro della città, si svolgerà un incontro intitolato Il mestiere di scrivere. Com’è cambiato, come siamo cambiati, moderato da Mario Barresi, con la partecipazione dei giornalisti Alessia Candito, Giorgio Mottola e Lorenzo Tondo.

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