La psicoterapeuta dei Carabinieri descrive un “motore criminale inarrestabile”. Il fidanzato di Chiara Petrolini: “Non ho mai sospettato nulla”.
Traversetolo – Durante la terza udienza del processo che vede imputata Chiara Petrolini per la morte dei suoi due figli neonati, rinvenuti sepolti nel giardino dell’abitazione familiare a Traversetolo, sono emersi dettagli inquietanti sulla dinamica dei fatti e sul profilo psicologico dell’imputata.
La colonnella Anna Bonifazi, responsabile della sezione di psicologia e criminologia del RaCIS dei Carabinieri, ha fornito un’interpretazione criminologica degli eventi che apre scenari preoccupanti. Secondo l’esperta, non si tratterebbe di gesti isolati o dettati dall’impulso, ma di un comportamento metodico e ripetitivo.
L’elemento che più ha colpito gli inquirenti è la stretta somiglianza tra i due episodi. La specialista ha sottolineato come il secondo evento non rappresenti una tragica ripetizione casuale, ma sembri essere stato in qualche misura pianificato. “La seconda gravidanza appare ricercata intenzionalmente”, ha affermato Bonifazi, evidenziando l’anomalia di questo comportamento: dopo un primo evento così drammatico, sarebbe logico aspettarsi precauzioni per evitare di trovarsi nuovamente nella stessa situazione.
Il tempo trascorso tra i due fatti risulta significativamente breve, elemento che secondo gli esperti rafforza l’ipotesi di una condotta premeditata piuttosto che impulsiva. La capacità dimostrata dall’imputata di attraversare momenti di estremo impatto emotivo e fisico senza mostrare apparenti segni di turbamento viene descritta come caratteristica di un comportamento seriale.
L’analisi criminologica identifica quello che viene definito un “motore criminale in progressione”, un processo che inizia nella mente con l’immaginazione e l’ideazione, per poi svilupparsi senza interruzioni fino al compimento dell’atto. A questo segue una fase in cui l’autore tenta di coprire le proprie tracce per sfuggire alle conseguenze.
Secondo l’esperta, ogni fase di questo percorso appare finalizzata e priva di elementi casuali o irrazionali, suggerendo un elevato grado di controllo e consapevolezza.
Particolarmente toccante è stata la deposizione di Samuel Granelli, padre dei bambini ed ex compagno dell’imputata. Il giovane ha raccontato di una relazione iniziata in adolescenza, interrotta nel 2022 e ripresa nel settembre 2023, pochi mesi prima della scoperta dei fatti. “Non usavamo regolarmente precauzioni, ma l’eventualità di una gravidanza non ci preoccupava”, ha dichiarato, aggiungendo di non aver mai nutrito il minimo sospetto sulla condizione della ragazza, nemmeno nei momenti di maggiore intimità.
Quando venne rinvenuto il primo corpo, Chiara gli comunicò la notizia come se si trattasse di un fatto estraneo: “Mi disse che avevano trovato un bambino nel loro giardino, senza rivelarmi che era suo figlio”.
Anche gli amici più stretti non si accorsero di nulla. Riccardo C., uno dei più vicini all’imputata, ha riferito che Chiara gli aveva confidato le sue incertezze, oscillando tra il desiderio di maternità e i dubbi su cosa fare. Dopo il ritrovamento, la giovane avrebbe giustificato il proprio silenzio con una spiegazione sorprendente: si aspettava che qualcuno le facesse domande sulla gravidanza, convinta che i cambiamenti fisici fossero visibili. “Sperava che qualcuno se ne accorgesse”, ha rivelato l’amico.
Nel corso dell’udienza, la difesa ha acconsentito all’acquisizione degli interrogatori resi dai genitori dell’imputata durante le indagini preliminari. Roberto Petrolini ed Elisa Bruschi non saliranno quindi sul banco dei testimoni. Identica decisione è stata presa per i genitori di Samuel Granelli, che hanno rinunciato a deporre in aula.
La Corte d’Assise di Parma ha disposto una perizia psichiatrica sull’imputata, strumento che potrebbe rivelarsi determinante per comprendere lo stato mentale della giovane al momento dei fatti e valutare la sua capacità di intendere e volere.
Il processo proseguirà nelle prossime settimane con l’audizione di altri testimoni e l’esame delle prove raccolte dagli inquirenti in questi mesi di indagini.