Caso Sangiuliano, Senato nega autorizzazione a procedere contro l’ex ministro

L’aula approva anche l’insindacabilità per Gasparri e Renzi in due casi separati legati a dichiarazioni contro magistrati.

Roma – L’aula del Senato ha votato a maggioranza contro l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, accusato di peculato per aver donato a Maria Rosaria Boccia la “chiave d’onore” della città di Pompei, ricevuta dal comune campano.

L’aula ha approvato con 112 voti favorevoli e 57 contrari la proposta della Giunta delle immunità, secondo cui l’ipotetico reato sarebbe stato compiuto per “il perseguimento del preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo” e non si tratterebbe quindi di un reato ordinario.

I legali di Sangiuliano hanno precisato che la Procura aveva già chiesto l’archiviazione e che “la chiave (valendosi di una procedura di legge) è stata acquistata e pagata dall’ex ministro, che ne è diventato il legittimo proprietario”.

Due casi di insindacabilità approvati

L’aula di Palazzo Madama ha votato anche per l’insindacabilità delle parole pronunciate da Maurizio Gasparri contro Luca Tescaroli, all’epoca procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Firenze a fine 2023. I voti a favore sono stati 117, i contrari (M5s e Avs) 23.

Maurizio Gasparri

Gasparri aveva accusato Tescaroli di agire con finalità politiche per ottenere una candidatura alle europee del 2024, provocando una querela del magistrato contro il capogruppo di Forza Italia. Tuttavia sia la Giunta per le immunità che l’aula hanno ritenuto tali dichiarazioni insindacabili per il nesso con atti parlamentari di Gasparri.

Annunciando il voto favorevole del Pd all’immunità per Gasparri, Alfredo Bazoli ha chiarito che il suo gruppo “condanna” i contenuti delle dichiarazioni perché fanno parte “dell’attacco alla magistratura che la destra sta portando avanti” da mesi, pur riconoscendo il collegamento con l’attività parlamentare.

Matteo Renzi

Infine, il Senato ha giudicato insindacabili le affermazioni di Matteo Renzi contenute nel libro “Il Mostro”, dove accusa la pm Christine Fumia von Borries di non aver considerato prove a discarico pur di ottenere la condanna dei genitori. I voti favorevoli sono stati 118, quelli contrari (M5s) 18. Contro Renzi era stato aperto un procedimento civile per risarcimento presso il tribunale di Milano.

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