Ricevuti dal ministro Giuli che ha assicurato “massima collaborazione”. Continuano le indagini sulla denuncia nei confronti di Boccia.
Roma – I carabinieri del nucleo Investigativo di Roma si sono recati al ministero della Cultura per acquisire documentazione relativa alla vicenda che coinvolge l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Secondo indiscrezioni gli inquirenti sono stati ricevuti dal ministro Alessandro Giuli che ha assicurato ”massima collaborazione” per la consegna degli atti richiesti. Due emissari della procura di Roma, riporta l’Adnkronos, sono arrivati poco dopo le 11.30 al ministero. In via del Collegio Romano sono stati ricevuti direttamente da Giuli, al quale hanno fatto richiesta di una cospicua documentazione sul caso.
Solo due giorni fa gli ultimi sviluppi del caso che ha fatto rumore in ambienti politici, con la sostituzione dell’ex capo di gabinetto di Sangiuliano, Francesco Gilioli, da parte di Giuli. “Incompatibile con l’incarico”, recita la motivazione, che potrebbe essere legata proprio all’affaire Boccia. Era stato proprio Gilioli a sollevare il caso della incompatibilità di Boccia per l’incarico al ministero, dato il conflitto di interessi che sarebbe nato con la sua attività imprenditoriale di promozione di eventi.
Continua così l’attività istruttoria dei pm nell’indagine che vede indagata per minaccia a corpo politico e lesioni aggravate l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia dopo un esposto presentato dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno ascoltato come testimone l’ex vicepresidente della Regione Lombardia, Melania Rizzoli. Quest’ultima è amica sia dell’ex ministro che di Boccia. Sangiuliano la cita nella denuncia affermando che Rizzoli gli ha riferito che “Boccia voleva essere nominata consigliere, e solo in tal caso si sarebbe fermata”. Nelle scorse settimane lo stesso Sangiuliano è stato ascoltato dagli inquirenti per chiarire alcuni passaggi dell’esposto. Al momento chi indaga sta valutando anche l’accusa di stalking a carico dell’imprenditrice di Pompei.
L’ex ministro della Cultura, convocato dai magistrati coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi che ha preso parte all’atto istruttorio, in Procura ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a questa decisione nei confronti dell’imprenditrice campana. Sulle lesioni aggravate, si scava su quanto avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio scorso a Sanremo, durante un diverbio con l’allora ministro che, è detto nella denuncia a cui sarebbero stati allegati anche documenti, è stato colpito da Boccia alla testa. Un fatto provato da una ferita visibile anche in alcune foto scattate a Sangiuliano nei giorni successivi in eventi pubblici. L’ex ministro è stato ascoltato con l’assistenza del difensore, Silverio Sica, visto che parallelamente c’è un’indagine nei suoi confronti in un procedimento connesso.
Il mese scorso i Carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno fatto irruzione a Pompei, nella casa dell’imprenditrice, per perquisire l’abitazione e sequestrare cellulari e altri dispositivi. Le operazioni di estrapolazione dei dati dal materiale informatico sequestrato dagli investigatori sono iniziate quasi subito. Gli accertamenti sono stati delegati ai militari del nucleo investigativo che stanno analizzando i dispositivi sequestrati: si tratta di tre cellulari, cinque schede sim, due pen drive, due pc e un tablet da cui gli investigatori estrapoleranno chat e documenti.