Caso Luana D’Orazio, assolto il manutentore Cusimano

Il giudice ha prosciolto l’imputato dall’accusa di omicidio colposo; condannati invece i titolari dell’azienda con pene sospese.

Si è concluso con un’assoluzione completa il procedimento giudiziario a carico di Mario Cusimano, il tecnico manutentore che era stato chiamato a rispondere di omicidio colposo in relazione al drammatico incidente mortale sul lavoro che costò la vita a Luana D’Orazio il 3 maggio 2021. La giovane operaia rimase vittima di un orditoio tessile privo delle protezioni antinfortunistiche obbligatorie.

L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Vincenzo Nitti, aveva invocato una pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per l’imputato. Tuttavia, il giudice Santinelli ha ritenuto convincente la linea difensiva sostenuta dall’avvocato Melissa Stefanacci, decidendo per il proscioglimento totale del manutentore.

Nel corso del dibattimento, la strategia difensiva ha evidenziato numerose incertezze sulla catena di responsabilità. In particolare, è emerso che la disattivazione dei dispositivi di protezione del macchinario potrebbe essere stata opera di altri professionisti, inclusi specialisti in impianti elettrici.

Un elemento significativo è rappresentato dalla scoperta, all’interno della documentazione tecnica posta sotto sequestro, di annotazioni manoscritte riconducibili a un elettricista esterno. Questo professionista non risultava collegato alla documentazione contabile dell’impresa tessile e avrebbe potuto aver eseguito interventi sui sistemi di sicurezza.

Diversa è stata invece la conclusione processuale per i proprietari dell’azienda Orditura Luana. Daniele Faggi e Luana Coppini hanno scelto la via del rito alternativo, ottenendo condanne definitive rispettivamente a 1 anno e 6 mesi e a 2 anni di carcere, entrambe con beneficio della sospensione condizionale della pena.