Il vicepremier: “La madre ha ringraziato il governo”. Ma Renzi lo attacca: “Non gliene frega niente, è in campagna elettorale”.
Roma – Le immagini del video di Matteo Falcinelli, lo studente italiano di 25 anni, originario di Spoleto e arrestato in Florida, a Miami, con modalità incredibilmente violente fa il giro del web e irrompono sulla scena politica. Come accade sempre nelle vicende che scuotono l’opinione pubblica la guerra partitica è servita. Il gruppo del Pd al Senato presenta subito al ministro degli affari esteri Antonio Tajani, una interrogazione a prima firma Walter Verini, sottoscritta dal presidente Francesco Boccia e da tutto il gruppo dem. I parlamentari chiedono “se il governo italiano abbia attivato tutte le procedure istituzionali e politiche nei confronti delle autorità statunitensi per chiedere conto di quanto avvenuto, manifestando una ferma condanna per le torture subite dal giovane.
Quelle violenze subite dallo studente italiano e mostrate nei video “sono di una gravità inaudita, palesemente forme di tortura – dicono i dem – in spregio dei diritti umani e delle garanzie che uno Stato democratico deve assicurare anche nelle situazioni di detenzione e come abbiano provocato pesanti conseguenze fisiche e psicologiche per Matteo Falcinelli, tanto che lo studente è poi finito 5 giorni in un ospedale psichiatrico, ferito in più parti del corpo e sotto choc e da allora avrebbe tentato più volte il suicidio”. Tajani replica subito: “Se ci saranno delle interrogazioni, sono pronto a dare tutte le informazioni e raccontare quello che
ha fatto il consolato dal primo minuto, ma le parole della mamma sono state molto chiare in tutte le trasmissioni televisive, ha ringraziato con grande gentilezza il governo”.
Il vicepremier commenta come le immagini dell’arresto a Miami di Falcinelli lo abbiano “profondamente colpito. Pur con grande rispetto nei confronti delle istituzioni degli Stati Uniti non possiamo non manifestare grande preoccupazione“. E mentre lo stesso Falcinelli dagli States si dice “commosso” dal sostegno che sta
ricevendo in queste ore, “in cui mi stanno scrivendo in tanti, anche cittadini italiani qui negli Stati Uniti” e dice di volere “giustizia”, Tajani ricostruisce la vicenda accaduta a febbraio: “abbiamo seguito giorno per giorno il caso. Le immagini le abbiamo viste soltanto l’altro ieri. Io ho fatto chiamare immediatamente l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e sollecitare l’attenzione da parte dell’autorità americana per quello che è accaduto”.
Ma contro il governo si scaglia l’opposizione. “La vicenda appare molto grave e il Partito democratico ha già chiesto chiarimenti”, afferma Elly Schlein. Mentre la deputata umbra del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli, accusa: “oltre ad un timido comunicato stampa da parte della Farnesina c’è un silenzio assordante da parte del presidente Meloni che ad oggi è rimasta in totale silenzio. Eppure ci si aspetterebbe quantomeno la convocazione dell’ambasciatore americano o meglio un contatto urgente e diretto con il presidente degli Stati Uniti. Ecco perché chiediamo che il governo e in primis la presidente Meloni si attivi con ogni mezzo per fare luce sull’accaduto e che venga fatta giustizia per questo giovane studente che oltre alle sofferenze fisiche continua a patire gravi conseguenze psicologiche”.
E se l’opposizione attacca, Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato stronca le polemiche sinistre dicendo che sul caso “c’è stato un grande lavoro del ministro degli Esteri Tajani e della nostra diplomazia, che spesso opera e si muove in silenzio, lontano dai riflettori e senza clamori. Eppure, in questi giorni – incalza – abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di come la sinistra usi due pesi e due misure. Per il caso Salis il problema era Orban, per il caso Falcinelli in America il problema non c’è. Due esempi, diversi sotto il piano giuridico, simili dal punto di vista del trattamento, e sui quali l’Italia sta utilizzando gli stessi strumenti. Mi piacerebbe per una volta sentire i complimenti della sinistra su come il governo si è mosso bene e prontamente”.
Intanto si viene a sapere che la vicenda di Matteo Falcinelli, torturato e “incaprettato” per 13 minuti dalla
polizia di Miami, ha un tragico precedente nella città della Florida: la morte del 18enne Kevin Colindres. Nel dicembre del 2006, la polizia era intervenuta nella casa del ragazzo, che era autistico, chiamata dagli stessi genitori perché Kevin stava avendo una crisi. All’arrivo degli agenti, il ragazzo si era calmato, ma gli agenti lo hanno immobilizzato lo stesso con il sistema del “hogtie”, con due che gli facevano pressione sulla schiena. E non si sono fermati, anche se i genitori chiedevano che venisse chiamata un’ambulanza perché non respirava. Il ragazzo è rimasto in coma per un mese, prima di morire.
Lo studente spoletino si trovava a Miami perché frequentava un corso di laurea in management alla Florida International University. Il suo arresto è avvenuto il 25 febbraio, come testimonia anche la data nel video registrato dalla bodycam. La vicenda che ha portato all’arresto non è ancora del tutto chiara. Falcinelli era entrato in uno strip club a nord di Miami, il Dean’s Gold, ma secondo la sua famiglia lo avrebbe fatto credendo che si trattasse di un bar normale, e non di un locale frequentato da sex worker. Quello che è accaduto dopo l’arresto è tristemente noto.
Il sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro commenta duramente: “Non trovo nessuna forma di attenuante per questi gesti, anche se in altri casi mi sono trovata, nel nostro Paese, dalla parte delle forze dell’ordine. Se però anche le forze dell’ordine sbagliano è giusto che ci siano sanzioni, che ci sia una norma che faccia comprendere che ci sono metodi e metodi da adottare, anche se in questo caso un metodo non
c’era”. “Io avrei convocato l’ambasciatore americano, gli avrei esposto la situazione e gli avrei detto che questa cosa è sbagliata”, ha affermato invece il leader di Azione, Carlo Calenda.
Matteo Renzi va invece all’attacco frontale del vicepremier: “Noi – dice – abbiamo fatto un’interrogazione parlamentare e per rispetto alla famiglia, allo studente e a tutte le persone coinvolte aspettiamo che ci sia la risposta ufficiale in Parlamento. Dopo di che a Tajani del ministero degli Esteri non gliene interessa niente. E’ in campagna elettorale permanente. Non gliene frega niente della discussione sulla geopolitica o delle questioni legate alle vicende degli italiani all’estero”.