L’uomo sentito come persona informata dei fatti in merito alla sparizione della sorella avvenuta nel 1983. Procedimento anche in Vaticano.
Roma – Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, è stato sentito dal pm di Roma Stefano Luciani, titolare dell’inchiesta aperta sulla scomparsa della ragazza 15enne all’epoca dei fatti, il 22 giugno del 1983. Pietro Orlandi, che era accompagnato dal suo legale, l’avvocato Laura Sgrò, è stato ascoltato in qualità di persona informata sui fatti. Oltre all’inchiesta a piazzale Clodio, un altro procedimento è stato aperto dal promotore di giustizia in Vaticano.
Il fratello di Emanuela commentando nei mesi scorsi l’entrata in carica della Commissione d’inchiesta in Parlamento sul caso, aveva detto di “essere stato una sorta di stalker con il Parlamento pressando Camera e Senato al fine di far partire prima possibile i lavori della Commissione. Purtroppo il Vaticano ha fatto ritardare di un anno la partenza; attraverso il promotore di giustizia Alessandro Diddi, ha fatto ogni cosa per ritardarne il via se non addirittura bloccare tutto. Mi fa piacere comunque che nonostante l’ostruzionismo della Santa Sede, abbiano deciso di far partire la Commissione votandola praticamente all’unanimità”.
E aveva aggiunto: “Mi hanno promesso che inizieranno subito i lavori d’inchiesta, quindi sono ottimista. La giustizia non può più essere considerata un’utopia, chiedo giustizia e verità e adesso con tre inchieste aperte qualcosa deve uscire per forza; finalmente potranno essere ascoltate e indagate persone che finora non sono state nemmeno sfiorate e non per incapacità degli inquirenti ma per volontà, visto che da parte dello Stato italiano, oltre che dal Vaticano, ci sono state palesi manipolazioni anche su prove importanti”.