Caso Cecchettin: la Procura ricorre in appello per ottenere le aggravanti

Nonostante la rinuncia di Turetta al secondo grado, i pm veneziani puntano al riconoscimento della crudeltà e dello stalking. L’udienza potrebbe svolgersi il 14 novembre.

Venezia – La Procura generale di Venezia ha deciso di procedere con il ricorso in appello nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, nonostante Filippo Turetta abbia formalmente rinunciato a impugnare la condanna all’ergastolo ricevuta in primo grado. L’obiettivo dell’accusa è ottenere il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking, contestazioni che la Corte d’Assise aveva respinto nella sentenza dello scorso dicembre.

La decisione era attesa da settimane. Il procuratore facente funzione Stefano Ancilotto aveva già anticipato l’intenzione di non rinunciare al secondo grado di giudizio, sottolineando l’importanza di vedere riconosciute le circostanze aggravanti che l’accusa considera dimostrate dagli elementi emersi durante le indagini.

La questione riguarda principalmente la modalità con cui è stato commesso l’omicidio: le numerose coltellate inferte alla vittima in momenti e luoghi diversi rappresentano, secondo i pubblici ministeri, una chiara manifestazione di crudeltà. Inoltre, la ricostruzione del comportamento di Turetta nelle settimane precedenti al delitto evidenzierebbe un atteggiamento di controllo ossessivo nei confronti della giovane, configurando l’aggravante dello stalking.

Sebbene il riconoscimento di queste aggravanti non modificherebbe sostanzialmente la pena – Turetta è già stato condannato alla massima sanzione prevista dall’ordinamento italiano – la Procura ritiene fondamentale che la sentenza rifletta pienamente la gravità dei fatti. Anche i legali della famiglia Cecchettin hanno espresso pieno sostegno alla scelta dell’accusa, attribuendo alla questione un valore che va oltre l’aspetto puramente giuridico.

La lettera con cui il killer aveva dichiarato di voler assumere “la piena responsabilità” e di pentirsi “ogni giorno dal profondo del cuore” aveva inizialmente fatto ipotizzare una possibile chiusura anticipata della vicenda processuale. Tuttavia, il ricorso della Procura garantisce che ci sarà un confronto in secondo grado, probabilmente in occasione dell’udienza già fissata per metà novembre davanti alla Corte d’Assise d’Appello.