Carceri, 4 suicidi in 24 ore, l’Europa: “Intervenite”. La polizia: “Una carneficina”

Antigone segnala come a questo ritmo il 2024 rischia di superare il tragico record del 2022, che ha fatto registrare 85 morti in cella.

Roma – Una conta terribile che si allunga sempre di più, nel silenzio, un suicidio dopo l’altro. Dall’inizio dell’anno sono 44 i detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre. Quattro solo in questo fine settimana. L’ultimo, un 45 enne, si è impiccato nel penitenziario di Bancali a Sassari in una cella del servizio di assistenza sanitaria. Era sorvegliato da un agente che però, fa sapere il sindacato Sappe, doveva contemporaneamente occuparsi di vigilare su due sezioni.

A Teramo si è invece ucciso Giuseppe Santoleri, 74 anni, che stava scontando 18 anni per l’omicidio della moglie. A dare l’allarme ieri di primo mattino il compagno di cella, ma i soccorsi sono stati inutili. Venerdì era accaduto nel carcere di Biella, prima ancora ad Ariano Irpino. “Numeri indegni di un paese civile, una carneficina“, commentano i sindacati di polizia e l’associazione Antigone, che segnala come a questo ritmo il 2024 rischia di superare il tragico record del 2022, che ha fatto registrare 85 suicidi.

Sul tema ieri è tornato il Consiglio d’Europa, esprimendo “grande preoccupazione”. Nel documento si sottolinea come le autorità italiane “non siano riuscite ad arrestare l’allarmante tendenza negativa dei suicidi in carcere”. Si chiedono al governo misure urgenti e di informare Strasburgo sui progressi fatti. Proprio il Consiglio d’Europa una settimana fa ha ha fornito la classifica del sovraffollamento carcerario nel continente. Su 48 amministrazioni penitenziarie censite, il nostro paese nel 2023 era sesto. Fanno peggio di noi solo Cipro, Romania, Francia, Belgio, Ungheria.

I conti li fanno i sindacati di polizia penitenziaria: su oltre 60 mila detenuti ce ne sono circa 14 mila senza un posto regolare. Serve, dicono, alleggerire il sistema, ridurre l’uso della custodia cautelare, consentire l’assunzione in tempi brevi di agenti, ne mancano 18 mila e potenziare l’assistenza sanitaria, soprattutto psichiatrica. Il governo sta in effetti lavorando a un decreto carceri annunciato dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. Si interverrà sui benefici per buona condotta – ha spiegato –  ma non sono previsti sconti di pena. Allo studio anche l’ipotesi di istituire un albo delle comunità del terzo settore per consentire di scontare la pena in regime di detenzione domiciliare, o affidamento in prova e norme per velocizzare il lavoro dei tribunali di sorveglianza.

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