Antonio Serpi del Sim: “Troppe norme vanno in senso contrario alla tutela dell’incolumità delle forze dell’ordine”.
Locorotondo (Bari) – Un carabiniere è stato aggredito a Locorotondo durante un intervento per sedare una lite. A denunciare l’accaduto è in una nota il sindacato SIM Carabinieri, che esprime “profondo disappunto e preoccupazione per il grave episodio”. La scena, filmata, sarebbe poi finita sui social. L’episodio risale allo scorso 22 agosto: il militare ha rimediato calci e pugni cercando di dividere i partecipanti ad una rissa.
“Questo ennesimo episodio di violenza contro le forze dell’ordine è inaccettabile. Non possiamo più attendere: chiediamo un immediato incontro con il Governo per discutere misure urgenti a tutela delle forze di Polizia. I nostri colleghi non possono essere carne da macello”, dichiara il segretario generale del Sim carabinieri, Antonio Serpi. Nella nota il sindacato sottolinea “l’importanza di garantire condizioni di sicurezza adeguate a tutte le forze dell’ordine, rimarcando la necessità di interventi concreti e tempestivi per prevenire ulteriori episodi di violenza”. “È evidente – continua Serpi – che l’approccio del legislatore stia ormai da anni andando nella direzione diametralmente opposta a quella auspicata volta alla tutela dei colleghi, come dimostra la recente riforma Cartabia. Questa, come noto, ha ampliato il novero dei reati per i quali l’imputato può chiedere la sospensione del processo e la messa alla prova includendo anche quello di violenza e resistenza a pubblico ufficiale” riducendo di fatto le conseguenze per chi aggredisce le forze dell’ordine”.
In merito alla vicenda è intervenuto anche il sindaco della cittadina, Antonio Bufano. “Siamo profondamente preoccupati e sconcertati per quanto accaduto in seguito all’aggressione subita da un nostro carabiniere – afferma il primo cittadino in una nota – che ha agito con coraggio e professionalità per proteggere la comunità da un individuo noto per la sua estrema violenza. Nonostante la gravità dell’episodio, con danni non solo al nostro militare ma anche alla sicurezza dei residenti e dei turisti, apprendiamo, non senza stupore, che nei confronti del responsabile di tali gravi comportamenti non è stato assunto alcun provvedimento idoneo ad evitare il ripetersi di quanto accaduto”.