Indagini rivelano condizioni lavorative imbarazzanti nel settore agricolo: braccianti costretti a faticare per ore in uno stato di costante precarietà e retribuzioni ridicole.
Portomaggiore (Fe) – Quattro cittadini pakistani, tutti residenti nel Ferrarese, sono stati denunciati dai carabinieri quali presunti autori di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nel settore agricolo, nonché di estorsione e lesioni personali.
I “caporali” retribuivano i lavoratori talvolta “in nero” e, comunque, in modo palesemente difforme dai contratti collettivi, riconoscendo ai lavoratori una paga di circa 5 euro l’ora a fronte di una spettanza di circa il doppio, ed incamerando la relativa differenza quale compenso per la “mediazione” con l’imprenditore agricolo.
I braccianti, che parlavano poco o nulla italiano, prestavano la loro opera anche 7 giorni su 7: se avanzavano pretese o contestazioni, venivano privati della possibilità di lavorare, cosa che non potevano assolutamente permettersi avendo necessità di denaro per la loro sussistenza in Italia e per quella dei loro famigliari in patria.