Caldo estremo, 47mila morti in Europa nel 2023: Italia il Paese più colpito

Secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine, sono 12.743 i decessi per la calura nel Belpaese.

Il 2023 si è confermato l’anno più caldo mai registrato a livello globale e il secondo più caldo in Europa, con conseguenze devastanti per la salute pubblica. Uno studio condotto dall’Istituto di Barcellona per la Salute Globale (ISGlobal) e pubblicato su Nature Medicine ha stimato che oltre 47mila persone sono morte a causa delle alte temperature in Europa nel corso dell’anno.

In termini assoluti, l’Italia è stato il Paese europeo più colpito, con 12.743 decessi attribuibili al caldo, seguita da Spagna (8.352) e Germania (6.376). Tuttavia, se si considera la proporzione tra il numero di morti e il numero di abitanti, la Grecia ha registrato il tasso di mortalità più alto, con 393 decessi per milione di abitanti, seguita da Bulgaria (229 decessi per milione), Italia (209 decessi per milione) e Spagna (175 decessi per milione).

A differenza dell’estate del 2022, caratterizzata da un prolungato periodo di temperature estreme, il 2023 ha visto due episodi di caldo intenso, a metà luglio e alla fine di agosto, responsabili di oltre il 57% della mortalità stimata per l’anno, con più di 27mila decessi attribuibili a queste ondate di calore.

Lo studio ha anche evidenziato una maggiore vulnerabilità delle donne e degli anziani. Il tasso di mortalità dovuto al caldo è stato del 55% più alto nelle donne rispetto agli uomini, e del 768% più alto negli ultraottantenni rispetto ai 65-79enni.

Nonostante l’allarmante numero di decessi, la ricerca ha indicato che le società europee stanno progressivamente adattandosi all’aumento delle temperature. Senza questi processi di adattamento, il carico di mortalità legato al calore nel 2023 sarebbe stato superiore dell’80%. “I nostri risultati mostrano come nel corso di questo secolo si siano verificati processi di adattamento della società alle alte temperature, che hanno ridotto drasticamente la vulnerabilità al caldo e il carico di mortalità delle ultime estati, soprattutto tra le persone più anziane”, ha dichiarato Elisa Gallo, ricercatrice ISGlobal e prima autrice dello studio.

Questi dati sottolineano la necessità di un impegno continuo per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere le popolazioni più vulnerabili. Con l’aumento delle temperature globali, diventa sempre più urgente sviluppare strategie efficaci di adattamento e mitigazione per prevenire ulteriori perdite di vite umane.

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