Caduta dalle scale o ammazzata di botte? Il corpo di Sigrid “violato” anche in aula

Alla sbarra c’è l’ex compagno della vittima. Schermaglie al processo sulle cause della morte. Il perito: “Un soccorso tempestivo l’avrebbe salvata”.

BOLZANO – Sigrid Gröber, cameriera di 39 anni originaria di Selva dei Molini, spirava nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Merano all’alba del 19 febbraio dell’anno scorso. I soccorritori l’avevano ritrovata cadavere sotto le scale dell’istituto alberghiero “Kaiserhof”, dove abitava il suo ex compagno e custode della scuola, Alexander Gruber di 55 anni. Quest’ultimo aveva chiamato i soccorsi dicendo al personale paramedico che la donna era caduta fra i gradini della scala che porta ai piani. Presso il pronto soccorso però i sanitari di turno davano una versione diversa e molto più tragica: Sigrid era stata uccisa a calci e pugni. Almeno sulle prime.

L’Alberghiero di Merano dove è stato ritrovato il cadavere della vittima

Gruber, difeso dagli avvocati Alessandra D’Ignazio e Claudia Benedetti, veniva indagato per omicidio volontario, poi derubricato in preterintenzionale. Durante le indagini, coordinate dal Pm Axel Bisignano, si scopriva che la vittima era stata più volte aggredita dal compagno contro il quale aveva sporto ben 7 denunce. I medici del locale pronto soccorso confermavano che la donna era stata ferita da qualcuno ma era riuscita a cavarsela. La Procura di Bolzano affidava l’autopsia ad un Ctu, il medico legale Dario Raniero che, nella scorsa udienza del 20 marzo, si è confrontato con il consulente della difesa, il collega Piergiorgio Tubaro. Le lesioni diffuse riscontrate sulla salma di Sigrid Gröber, di per sé, non sarebbero state letali.

Dunque la cameriera sarebbe deceduta per una serie di concause ovvero per patologie pregresse (era affetta da anemia cronica, epatopatia cirrotica e ipo-coagulabilità ematica), intossicazione alcolica acuta e, soprattutto, per ipotermia. Fermo rimanendo che un più tempestivo soccorso avrebbe salvato la vita della poveretta:

Le scale sotto alle quali è stata rinvenuta la salma

”Le numerose ecchimosi ed escoriazioni rinvenute su tutto il corpo di Gröberha detto Raniero – ad eccezione della zona compresa tra l’ombelico e le ginocchia, per definizione, sono “aspecifiche e generiche” dunque attribuibili “a qualsiasi mezzo contundente” come un bastone, un martello o calci e pugni…Ma per numerosità e distribuzione sono poco compatibili con l’ipotesi di una caduta dalle scale. È più probabile che siano dovute all’azione di una terza persona come dimostrano gli accessi al Pronto soccorso da parte della vittima che aveva detto ai medici di essere stata aggredita dal compagno…Impossibile ricostruire per quanto tempo la donna sia rimasta esposta al gelo poiché proprio l’ipotermia è stato l’elemento principale che ha portato al peggioramento del quadro clinico. Comunque stiano le cose se fosse stata soccorsa prima si sarebbe salvata…”.

Il Ctp della difesa sarebbe giunto a conclusione esattamente opposte: le lesioni sul corpo della vittima sarebbero dovute ad azioni di “grattamento” nelle manovre di soccorso da parte del personale del 118 mentre altre sarebbero compatibili con una caduta dalle scale. Ma c’è di più:

Alexander Gruber

”A causa di una delle crisi epilettiche alle quali era “spesso” soggetta la vittima – ha aggiunto Tubaro – venivano provocate le lesioni a ginocchia e mento, Poi ci sono le ciocche di capelli rinvenute sulla scalinata: la perdita di quei capelli è da ricondurre alle patologie croniche di cui soffriva, e agli effetti collaterali del farmaco che assumeva…”.

In quanto alla rottura delle costole il Ctp non ha dubbi: sarebbero stati i soccorritori durante il massaggio cardiaco, cosa che succede non di rado. Per il consulente della Procura questa può essere un’ipotesi percorribile. Qualora Tubaro avesse ragione il Pm potrebbe decidere di modificare il capo di imputazione nella parte in cui attribuisce le fratture “all’utilizzo di strumenti contundenti, quali pugni e calci”. In questo caso Gruber potrebbe chiedere l’accesso al rito abbreviato cosi da ottenere uno sconto di pena pari ad un terzo. Per la prima volta, nel processo penale, si è costituita parte civile la Provincia di Bolzano, rappresentata dall’avvocato Lukas Plancker:

L’imputato di spalle durante il processo

”La Provincia ha tradotto l’impegno normativo in un una attività concreta – ha detto Planker in udienza – volta al perseguimento delle finalità indicate dalla legge provinciale n. 13 del 2021. L’ente pubblico ha la facoltà di costituirsi parte civile anche per femminicidio, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale, stalking e altri atti di violenza contro le donne”. La prossima udienza è prevista per il 24 di aprile.

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