La surreale vicenda a Barlassina, in Brianza: verbale di 812 euro a Claudio Trenta, “colpevole” di aver rattoppato la strada dopo i vani appelli al Comune.
Monza – La sua storia aveva fatto il giro del web, suscitando un polverone di proteste e di polemiche. Ma ora Claudio Trenta, il pensionato brianzolo che nel maggio scorso si era visto recapitare una multa per aver riparato in autonomia una buca per strada a Barlassina, ha vinto il ricorso. Il giudice di pace di Monza Roberto Ambrosini ha annullato il verbale da 812 euro contestato dal Comune, con tanto di obbligo di riparazione. “Sapevo di non aver fatto nulla di male, ho solo agito per il bene della collettività”, ha dichiarato alla stampa subito dopo la sentenza. “Ho ricevuto tante lettere di solidarietà, anche dall’Irlanda”.
La vicenda di Claudio Trenta aveva conquistato le pagine dei quotidiani sia in Italia che all’estero, portando empatia e consenso all’uomo multato dal sindaco Piermario Galli, inflessibile nel far applicare il regolamento. “Ci sono delle regole da rispettare”, aveva dichiarato plaudendo al verbale elevato dalla Polizia locale nella rigida applicazione del Codice della strada. “Se in quel punto dovesse succedere qualcosa, chi ne risponderebbe?”, aveva tuonato. Glissando sul fatto che forse la prima cosa ad essere “irregolare” era proprio quella buca su via Monte Santo: trenta centimetri di profondità, nel bel mezzo delle strisce pedonali. Quella sì, in grado di mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini.
Il signor Trenta quella voragine l’aveva segnalata innumerevoli volte al Comune, scrivendo anche al prefetto di Monza e ai Carabinieri di Seveso. Ma sempre senza successo. Al che, armato di santa pazienza e olio di gomito, aveva preso un sacco di catrame e fatto quello che qualsiasi persona dotata di un minimo di buonsenso civile avrebbe fatto: chiuderla. Quattordici euro di spesa, mezz’ora di tempo, et voilà: problema risolto.
E’ vero, quella norma nel Codice della Strada c’era e lui l’aveva violata. Ma la sua, aveva dichiarato Trenta subito dopo, era stata una provocazione, tant’è che si era persino autodenunciato. Invece di prendere atto e chiudere un occhio (e magari anche ringraziare il cittadino per aver “rattoppato” quella che, in fin dei conti, era una “mancanza” dell’amministrazione…), in Comune han tirato dritto ed è arrivata la multa: 812 euro. Uno sproposito. Inevitabile il clamore mediatico e social sulla surreale vicenda, con il pensionato letteralmente travolto da una vera e propria ondata di solidarietà – più di uno si era persino offerto di pagargli la sanzione, di fare la colletta o di assisterlo durante il ricorso -, mentre dal canto suo lo zelante sindaco brianzolo veniva ricoperto Urbi et orbi di sfottò e sberleffi (quando non di improperi e insulti).
Adesso la conclusione della storia: Trenta canta vittoria e insieme a lui la civiltà. Quanto all’amministrazione, fin troppo ligia alle regole e molto meno al buonsenso, stavolta (non) incassa.