Controlli mirati in edilizia, turismo e ristorazione: sospese 12 attività. Il lavoro sommerso resta una minaccia per l’economia legale.
Brindisi – Nei primi cinque mesi del 2025, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Brindisi ha intensificato i controlli contro il lavoro sommerso, individuando 45 lavoratori in nero e 7 irregolari, impiegati in diverse attività economiche sul territorio.
I controlli hanno riguardato in particolare il settore dell’edilizia, dove sono emerse le violazioni più gravi, ma anche strutture turistiche e di ristorazione, considerate strategiche per l’economia locale.
Sospese 12 attività economiche
Nel corso delle attività ispettive sono stati individuati 40 datori di lavoro responsabili dell’utilizzo di manodopera non regolare. In 12 casi, a seguito della segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, è stata disposta la sospensione dell’attività.
L’azione si inserisce all’interno di un piano più ampio predisposto dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle, volto a garantire il rispetto delle regole e a contrastare le distorsioni del mercato del lavoro, con particolare attenzione al comparto turistico-ricettivo, in vista della stagione estiva.
Un impegno costante contro l’evasione e l’illegalità
Secondo la Guardia di Finanza, l’impiego di lavoratori in nero non solo sottrae risorse all’Erario e mina i diritti dei lavoratori, ma rappresenta anche una concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici che agiscono nella legalità.
Questa attività testimonia l’impegno costante del Corpo nel tutelare il sistema economico e il lavoro regolare, contribuendo a garantire condizioni eque per imprese e lavoratori.