Brigate Rosse, al via il processo per la sparatoria di Cascina Spiotta

Nel 1975 il conflitto a fuoco nell’Alessandrino tra brigatisti e forze dell’ordine costò la vita all’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso e a Mara Cagol, moglie di Renato Curcio.

Torino – A quarantanove anni dai fatti di Cascina Spiotta, la sparatoria tra brigatisti rossi e forze dell’ordine che nel 1975 costò la vita all’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso, e dove trovò la morte la brigatista Mara Cagol, moglie di Renato Curcio, si è aperta oggi a Torino l’udienza preliminare, subito aggiornata al 16 ottobre, del processo che vede alla sbarra Lauro Azzolini e i capi storici delle Br, Renato Curcio e Mario Moretti e un ex militante, Pierluigi Severino Zuffada.

Il procedimento è stato incardinato sulla base delle nuove indagini che hanno preso le mosse dopo la denuncia depositata nel dicembre del 2021 dal figlio del militare ucciso nella sparatoria nell’Alessandrino, Bruno d’Alfonso, a sua volta carabiniere in congedo, che aveva chiesto alla Dda del capoluogo piemontese di individuare un brigatista che era sfuggito alla cattura. Gli inquirenti sono convinti che si tratti di Lauro Azzolini.

“Sono felice per il fatto che gli sforzi profusi negli ultimi anni abbiano prodotto una rivalutazione della vicenda, che permette di dare dignità alla memoria di mio padre” ha spiegato Bruno D’Alfonso a margine dell’udienza del processo. Che per uno degli avvocati di parte civile, Sergio Favretto, poggia su un’inchiesta che è “la migliore, la più completa e la più aggiornata sulle Brigate rosse negli ultimi trent’anni”.

Da questo lavoro d’indagine della Dda e dei carabinieri del Ros sono scaturite le quattro richieste di rinvio a giudizio per la morte dell’appuntato dei carabinieri durante la sparatoria del 1975. “Un processo paradossale per una vicenda di cinquant’anni fa maturata in un contesto storico diverso, dove ad essere chiamati in causa sono degli ottantenni che hanno già fatto anni e anni di galera”: così Davide Steccanella ha definito il procedimento giudiziario avviato dalla Dda piemontese. Steccanella è il legale di Lauro Azzolini, il quale fu prosciolto dall’accusa alla fine degli anni Ottanta. I pubblici ministeri hanno ottenuto la revoca di quella sentenza, il cui originale però risulta andato distrutto nell’alluvione che colpì Alessandria nel 1994.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa