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Bonus facciate: 3 società monetizzano crediti inesistenti

Sequestrati dalla Guardia finanza di Perugia oltre 9 milioni di crediti inesistenti riscossi tramite il Bonus facciate statale. Il sequestro preventivo è stato eseguito nei confronti di tre società e altrettante persone fisiche di origine campana.

Perugia – L’operazione trae origine dall’attività di analisi condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo umbro finalizzata a contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nei circuiti dell’economia legale nonché l’accesso abusivo e l’utilizzo distorto delle misure agevolative, previste dalla legislazione emergenziale sotto forma di crediti di imposta cedibili a terzi – originariamente, senza limitazione alcuna, attraverso una piattaforma informatica predisposta dall’Agenzia delle Entrate – ed utilizzabili in compensazione per l’assolvimento di debiti tributari, mediante modello F24, o monetizzabili presso banche ed altri intermediari finanziari. In tale contesto, è emersa, in particolare, la posizione di una società, operante nei settore delle costruzioni, con sede legale a Perugia, ma riconducibile a soggetti di origine campana, che avrebbe acquisito la titolarità di crediti artificiosamente creati, in parte, ancora presenti nel proprio cassetto fiscale, in parte, ceduti a soggetti terzi o ad intermediari finanziari e, quindi, monetizzati.

Le evidenti incongruenze fiscali, economico e finanziarie, tanto in capo ai soggetti che hanno generato i crediti quanto alla società cessionaria, risultata priva della benché minima struttura aziendale e di reale operatività, unitamente alle anomalie delle transazioni e dei dati inseriti nella piattaforma web di cessione dei crediti, oggetto anche di numerose segnalazioni di operazioni sospette ai sensi della normativa antiriciclaggio, sono stati ritenuti concreti e sufficienti indizi dell’esistenza di uno strutturato meccanismo fraudolento.

Il G.I.P., valutata la configurabilità delle ipotesi di reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo n. 74/2000, e di truffa (aggravata dalle circostanze di tempo e di luogo, con riferimento alle modalità telematiche della circolazione dei crediti, tali da impedire controlli preventivi in merito alla reale genuinità degli stessi) ai sensi dell’articolo 640, comma 2, n. 2 bis, del codice penale, in accoglimento della richiesta formulata dal pubblico ministero, ha disposto il sequestro preventivo “impeditivo” dei crediti, attualmente presenti nei cassetti fiscali dei terzi cessionari, pari a 9.241.985,00 di euro.

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